For a Human-Centered AI

Il business dei dati: fra intelligenza artificiale e reale

27 Maggio 2023

Al Festival dell’Economia si è discusso di come i dati rappresentino un business crescente e applicato a numerosi ambiti. Resta, Presidente FBK: “L’IA oggi è reale e può contare su capacità di calcolo, prevenzione e connettività”.

“Il business dei dati può essere paragonato a quello dell’oro nero, il petrolio: c’è una fase di ricerca ed estrazione, a cui segue una necessaria fase di raffinazione. I dati oggi da soli non parlano, servono algoritmi in grado di “pulirli” e capacita di calcolo in grado di collegare diverse fonti. I sensori infatti sono una parte rilevante della catena del valore. Dati, capacità di calcolo e sensori sono tutta una filera che rende reale l’intelligenza artificiale”.

Questa la metafora proposta dal neo presidente della Fondazione Bruno Kessler, Ferruccio Resta e che ha caratterizzato l’incontro dedicato al business dei dati e del loro utilizzo, organizzato sabato 27 maggio, nell’ambito del Festival dell’Economia di Trento presso Palazzo Geremia.

L’IA non è un tema emergente: nasce e si afferma già alla fine degli anni ‘80 e per alcuni versi oggi è tutt’altro che artificiale. “L’intelligenza artificale diventa quindi reale oggi grazie a tre tecnologie abilitanti: la capacità di calcolo, che ha attirato grandi investimenti e un esempio di ciò lo torviamo a poche centinaia di chilometri da Trento ovvero con il super calcolatore Leonardo e il centro, nato grazie al PNRR, per l’High Performace Computing – ha commentato Resta – Il secondo aspetto sono le tecnologie di comunicazione che aumetano capacità e velocità e diminuiscino i tempi di latenza. E naturalmente infine gli algoritmi di machine learning che sono al centro della capacità di elaborazione dell’intelligenza artificiale”.

Si è discusso quindi degli ambiti applicativi, ricordando ad esempio come in Trentino oltre 250.000 cittadini possano da tempo utilizzare la cartella sanitaria TreC per monitorare la propria salute e benessere. Ma sono soprattutto i nuovi settori come l’industria digitale per la manutenzione predittiva e nella gestione del cliente, l’agricoltura per la gestione di risorse idriche ad esempio e la mobilità, gli ambiti in cui la gestione dei dati e l’approccio data driven sta diventando un asset a cui non è possibile rinunciare.

Infine, come ogni settore economico, anche quello della gestione dei dati va normato. Da questo punto di vista, l’Europa sembra giocare un ruolo importante e presente, avendo attuato da subito poliche – come ad esempio la legge sulla portabilità dei dati – per regolamentare questo business, che potessero tenere in considerazione le assimetrie fra chi genera il dato e chi lo raccoglie. La CE ha inoltre costruito piattaforme come avvenuto in tempo di Covid-19 con il digital Green Pass e come sarà sperimentato a breve con il  portafoglio digitale europeo (e-Wallet) proprio in Trentino.

All’incontro del Festival dell’Economia, moderato da Luca Tremolada, data journalist e fondatore Info Data, hanno partecipato Maurizio Ferraris, Professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino e Presidente del Labont, Andrea Minganelli, CEO Cerved Group, Luigi Riva, Presidente Fondatore di Strategic Management Partners, Maria Savona, University of Sussex, Università Luiss Guido Carli.

 

 


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