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Le interazioni informali tra imprese giocano un ruolo cruciale nelle politiche pubbliche

15 Maggio 2025

I risultati di un nuovo studio del ricercatore FBK-IRVAPP Alessio Tomelleri pubblicato sulla rivista internazionale Economic Modelling

Durante l’emergenza COVID-19 anche in Trentino migliaia di microimprese si sono trovate improvvisamente in difficoltà: piccoli commercianti, artigiani, ristoratori e altri imprenditori hanno dovuto affrontare chiusure delle attività, crollo dei ricavi e in generale una condizione di pesante incertezza. Un nuovo studio di Alessio Tomelleri (FBK-IRVAPP) e Anna Gloria Billé (Università di Bologna), appena pubblicato sulla rivista internazionale Economic Modelling, punta i riflettori su queste realtà, concentrandosi in particolare sui fattori che hanno determinato la decisione da parte delle microimprese di chiedere un aiuto economico pubblico a livello provinciale. Dall’analisi è emerso un elemento finora trascurato: l’influenza dei “pari”, cioè di altre imprese geograficamente vicine e simili in termini di performance economiche, ha avuto un ruolo fondamentale.

“Il nostro lavoro”, spiega Tomelleri, “si è concentrato sulle microimprese perché rappresentano il segmento più vulnerabile del sistema economico sotto il profilo finanziario. A differenza delle imprese di maggiori dimensioni, le microimprese hanno generalmente un accesso limitato ai mercati dei capitali, un livello di alfabetizzazione finanziaria mediamente più basso e dipendono fortemente dalle condizioni economiche del contesto locale. Sono perciò più esposte alle conseguenze degli shock economici e tendono a fare maggiore affidamento su quello che fanno le altre imprese quando si tratta di decisioni importanti. Considerato il loro ruolo fondamentale nell’economia — rappresentano oltre il 90% delle imprese in Italia ma anche in molti Paesi dell’UE — comprendere i fattori che influenzano le loro decisioni finanziarie e come si comportano in situazioni di estrema incertezza è essenziale per progettare politiche di sostegno efficaci”.

Lo studio si è basato sull’indagine “Panel Microimprese” della provincia di Trento, condotta dall‘Istituto di Statistica della provincia di Trento (ISPAT) su un campione rappresentativo di microimprese in Trentino. Grazie alla collaborazione con l’ufficio rilevazioni e ricerche economiche di ISPAT, con cui da anni si prendono in esame gli aspetti della vita delle microimprese locali (ulteriori informazioni sul progetto qui), lo studio ha potuto incrociare i dati dell’indagine con dati amministrativi per analizzare un comportamento apparentemente semplice: decidere se fare o non fare domanda per i fondi provinciali di sostegno durante la pandemia.

La vera novità? Attraverso l’utilizzo di un modello statistico, chiamato spatial hurdle probit model, è emerso che imprese simili per performance economica pre-pandemia si influenzavano reciprocamente nella decisione di fare domanda per un contributo pubblico locale. Questo meccanismo si è verificato in maniera più pronunciata nelle zone periferiche del Trentino, dove le imprese, spesso più isolate e con livelli di performance mediamente più bassi, tendevano maggiormente a influenzarsi reciprocamente quando si trattava di fare domanda per l’aiuto provinciale. Si è visto inoltre che aver ricevuto un aiuto nazionale concorreva ad aumentare la probabilità di chiedere anche quello provinciale, rivelando un effetto “apprendimento” tra canali di sostegno.

“Dallo studio”, spiega Tomelleri, “possiamo evincere che in territori dove il capitale sociale è fatto di relazioni locali, fiducia e vicinanza, è ancor più rilevante fare affidamento su associazioni e istituzioni locali fortemente radicate sul territorio — come associazioni di categoria o comunità locali — a fianco dei canali informativi e divulgativi tradizionali”.

“Collaborare con l’ Istituto di Statistica della provincia di Trento”, prosegue il ricercatore FBK-Irvapp, “ci ha permesso di raccogliere dati unici e rappresentativi, fondamentali per comprendere le dinamiche che sottendono all’adozione di incentivi pubblici da parte delle microimprese locali. Questo tipo di sinergia tra ricerca e amministrazione pubblica è cruciale per disegnare politiche più efficaci, inclusive e vicine al territorio”.


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