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Rigenerazione urbana ed energia condivisa

16 Settembre 2025

Se ne è parlato nella sede del Polo Umanistico di FBK, in un incontro pubblico aperto alla cittadinanza: un confronto sul futuro del quartiere Santa Chiara di Trento e sul ruolo attivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nella transizione energetica sul territorio trentino.

“L’evento si è reso necessario per promuovere le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sul territorio di Trento a tutti i cittadini e far capire il ruolo delle istituzioni al supporto dell’energia condivisa”, ha spiegato Silvia Ricciuti, ricercatrice del Center for Sustainable Energy di FBK e organizzatrice dell’incontro. “Per introdurre l’argomento abbiamo deciso di partire proprio dal tema della rigenerazione urbana e in particolare quella del quartiere Santa Chiara di Trento in cui sono coinvolti anche fondi del progetto europeo InCUBE, a cui partecipano FBK e il Comune di Trento”.

I lavori si sono aperti con i saluti dell’assessore alla transizione ecologica e digitale del Comune di Trento, Andreas Fernandez, che ha spiegato il quadro normativo sulle Comunità Energetiche e enunciato le azioni già messe in atto dall’amministrazione comunale.

Dopo anni di abbandono e non fruizione della zona (a partire dagli anni ‘80), che aveva portato a una situazione di visibile degrado, il quartiere Santa Chiara è oggi oggetto di un‘importante rigenerazione urbana, partita con la ristrutturazione delle scuole Crispi (2001-2014) per poi passare dal Bando Periferie (dal 2016, attualmente in corso) alla Ex Facoltà di Lettere (Centro Servizi Culturali Santa Chiara, dal marzo 2025, attualmente in corso). Come spiegato dall’architetta del Comune di Trento Federica Podetti, nel quartiere sorgeranno i nuovi uffici comunali, un centro anziani, un centro giovani e un bar, oltre poi alla costruzione di un complesso privato con usi residenziali e terziari (Complesso Habitat). Fulcro del distretto sarà sempre il parco Santa Chiara che riacquisterà la sua centralità.

L’efficientamento energetico insieme all’utilizzo delle più moderne tecnologie è il pilastro su cui si basano nuovi metodi di ristrutturazione edilizia: con il progetto europeo InCUBE, che vede la collaborazione del Comune di Trento con la Fondazione Bruno Kessler, l’edificio della Ex Facoltà di Lettere è stato scelto come dimostratore per testare la validità delle soluzioni innovative proposte dai partner europei.

Ne ha spiegato i dettagli a margine dell’incontro Diego Viesi, Senior Researcher e advisor dell’Area Sustainable Territories nel Center for Sustainable Energy di FBK: “Sarà in particolare interessato il tetto con isolante termico, un campo geotermico con 20 sonde nel parco collegato a due pompe di calore per l’ex facoltà e l’ex mensa, l’impianto a tegole fotovoltaiche sopra la palestra e i sistemi di monitoraggio della qualità ambientale indoor e della sicurezza in cantiere”. E continua: “Inoltre, il tema della Comunità Energetica Rinnovabile, è parte di InCUBE, ed FBK ne sta promuovendo l’adozione nel territorio di Trento come anche a livello provinciale con numerosi progetti europei tra cui anche ECOEMPOWER, COMMUNITAS e CELINE”. 

Ma se è relativamente facile costruire un edificio a emissioni zero, in Italia è importante investire sulla riqualificazione dell’esistente che comprende la maggior parte del parco edilizio nazionale. Così, ha spiegato l’architetto Massimo Plazzer dell’Agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia (APRIE), in Provincia di Trento il nuovo Piano Energetico Ambientale è stato approvato nel 2021 identificando le modalità che aiutano a incrementare fonti rinnovabili per portare il Trentino verso la decarbonizzazione. In questo processo, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono un tassello fondamentale.

Per conoscere a fondo i vantaggi delle CER e favorirne la nascita, è nato il progetto europeo ECOEMPOWER – di cui la Fondazione Bruno Kessler è capofila –  attraverso il quale la Provincia autonoma di Trento ha creato uno sportello unico  (One Stop Shop) attivo sia online che fisicamente presso gli uffici APRIE della Provincia. L’obiettivo è rendere più semplice per cittadini, imprese ed enti il funzionamento delle CER e quali siano i vantaggi della condivisione dell’energia rinnovabile.

Le CER rappresentano oggi un nuovo modello di produzione e consumo: un soggetto giuridico all’interno del quale si uniscono diversi attori (privati cittadini, enti locali, associazioni, imprese) sottesi alla stessa cabina primaria che “condividono” energia elettrica. L’energia prodotta viene condivisa virtualmente attraverso la rete elettrica e, se consumata nello stesso momento in cui è generata, dà diritto a incentivi economici. Questi incentivi – variabili in base a potenza dell’impianto, area geografica e fasce di consumo – possono essere utilizzati per mantenere e ampliare gli impianti, finanziare servizi comuni e/o redistribuiti tra i membri. In questo modo le CER contribuiscono in piccola parte a ridurre la bolletta elettrica, ma soprattutto a rafforzare la coesione sociale e la sostenibilità ambientale.

L’impatto delle Comunità Energetiche non si limita dunque all’aspetto economico: esse diventano strumenti di rigenerazione urbana e territoriale, perché stimolano la collaborazione tra cittadini, enti pubblici e realtà locali. Investire insieme in energia pulita significa ripensare gli spazi, le risorse e i legami comunitari, trasformando la transizione energetica in un’occasione concreta per rinnovare i quartieri e rafforzare il senso di appartenenza al territorio.

L’esperienza pratica è stata portata dalle tre CER locali invitate all’incontro: KönCeRT, TECER e CERCAR, che – attraverso le domande moderate da Silvia Ricciuti – hanno condiviso il percorso affrontato per la loro istituzione, presentato i membri che ne fanno parte e illustrato come intendano utilizzare gli incentivi a scopi sociali. Per KönCeRT sono intervenuti Elena Stoppelli e Dario Betti, per TECER Sergio Costa e Azelio de Santa mentre per CERCAR Mauro Dallapè. 

L’evento rientra nel progetto “Strategia di Specializzazione Intelligente (S3)” della Provincia autonoma di Trento.


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