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SenSAT, l’alternanza scuola-lavoro in mostra

10 Aprile 2019

Fino al 2 giugno la Casa della SAT ospiterà la mostra che racconta il progetto di alternanza-scuola lavoro realizzato da studenti e Fondazione Bruno Kessler

È stata inaugurata oggi nella sede della SAT, in via Manci a Trento,  SenSAT: le nuove generazioni in un Trentino che evolve, mostra temporanea organizzata da Fondazione Bruno Kessler e SAT nell’ambito della 67^ edizione del Trento Film Festival, a cui la Fondazione partecipa anche con 4 caffè scientifici.

L’esposizione racconta e presenta i risultati del progetto SenSAT, innovativo percorso di alternanza scuola-lavoro avviato da Fondazione Bruno Kessler insieme a 7 istituti d’istruzione superiore trentini, che ha visto 265 studenti impegnati fianco a fianco con i ricercatori FBK nello sviluppo di una soluzione integrata per la sicurezza dei rifugi alpini gestiti dalla SAT, con elementi in grado di comporre una rete distribuita di controllo.
Un percorso innovativo che ha portato alla realizzazione di un’applicazione concreta di internet of things in ambito smart city, in questo caso smart land, nato nel caso specifico facendo leva su una volontà di fondo, condivisa con la SAT: avvicinare le nuove generazioni alla montagna e, utilizzando la tecnologia, portare i ragazzi in quota, far conoscere loro aspetti nuovi del territorio e realizzare qualcosa che fosse utile al frequentatore dell’ambiente montano.

“L’intero percorso – condiviso e portato avanti passo-passo insieme alla SAT – è stato strutturato simulando un’azienda composta da reparti specialistici, ognuno con un ambito da approfondire”, le parole di Pierluigi Bellutti, ricercatore FBK e responsabile scientifico del progetto. Si sono infatti affrontati tutti gli elementi che caratterizzano la filiera dell’innovazione, dagli aspetti legali, all’analisi di mercato, allo sviluppo del business plan, alla valutazione di impatto che il prodotto avrebbe avuto sul territorio e sull’ambiente, allo sviluppo vero e proprio della tecnologia e del design.
“È stato creato un team di lavoro multidisciplinare e ogni istituto ha curato un particolare ambito di sviluppo, in base alle specifiche competenze – continua Bellutti -. L’obiettivo sin dall’inizio era creare un progetto in cui i ragazzi potessero davvero capire come la ricerca possa avere un impatto concreto sul mercato e sul territorio e al contempo creare un percorso che andasse a simulare e ad offrire ai ragazzi un’esperienza simile a quella che avrebbero vissuto se fossero stati in un’azienda. Siamo soddisfatti di questa esperienza che, dopo Domosens, è la seconda progettualità di alternanza scuola-lavoro di questo tipo che realizziamo in FBK. Crediamo anzi che abbia le basi per proseguire e diventare qualcosa di più sistemico, un progetto più ampio, che può avere un impatto reale sul nostro territorio”.

“In questo secondo percorso, che anticipa il terzo appena partito, siamo riusciti a coinvolgere una serie di attori del territorio che hanno deciso, anche con entusiasmo, di sposare questa modalità di alternanza scuola-lavoro – spiega Claudia Dolci, responsabile dell’unità Ricerca e Innovazione per la Scuola della Fondazione Bruno Kessler -. Con l’obiettivo di creare esperienze di valore per gli studenti, per gli istituti e per i partner di volta in volta coinvolti, abbiamo creato un modello che valorizza i giovani studenti e porta alla realizzazione di prodotti e soluzioni di concreta applicazione. Vedere poi crescere nel tempo la squadra di partner non può che renderci felici perchè significa anche aumentare l’impatto che il nostro lavoro può avere sulla comunità, a partire dalle giovani generazioni”.

La mostra SenSAT: le nuove generazioni in un Trentino che evolve è inserita tra eventi del Trento Film Festival 2019 ed è visitabile ad ingresso libero fino al 2 giugno dal lunedì al venerdì, dalle 9-13 e dalle 14 alle 18. Si articola su quattro pannelli dislocati nell’atrio della sede SAT che presenteranno le proposte grafiche dei sensori elaborate dagli studenti del liceo Artistico Vittoria di Trento, dall’idea iniziale al disegno del prototipo finale. Accanto ad essi un video ed un calendario fotografico, corredato da didascalie, raccontano al pubblico le tappe che hanno segnato la nascita e l’evoluzione del progetto. Nella vetrina principale della Casa della SAT, direttamente su via Manci, sono esposti invece i prototipi finali dei sensori creati dagli studenti. Uno di essi, a fine dimostrativo, è equipaggiato di sensore e proietta in tempo reale i dati raccolti ed elaborati su un video, che mostra anche i segnali in arrivo da altri due sensori posizionati a Rovereto e nella sede FBK di Povo.

Oltre alla SAT, che ha consentito di fare la sperimentazione nei rifugi, il progetto ha potuto contare sulla collaborazione e sugli interventi professionali di rappresentanti di ADI (Associazione Disegno Industriale) per la parte design e CNF (Consiglio Nazionale Forense) per i temi della protezione intellettuale e della struttura societaria di eventuale iniziativa imprenditoriale. Il progetto ha beneficiato di un contributo della Fondazione CARITRO.

Gli istituti scolastici coinvolti:

  • Istituto “L. Guetti”, Tione
  • Istituto “M. Curie”, Pergine
  • I.T.E. “Tambosi”, Trento
  • I.T.T. “G. Marconi”, Rovereto
  • I.T.T. “M. Buonarroti-A. Pozzo”, Trento
  • Liceo Artistico “A. Vittoria”, Trento
  • Liceo Classico “G. Prati”, Trento

 


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