For a Human-Centered AI

WildDrone: droni autonomi per monitorare e preservare la fauna selvatica

13 Marzo 2023

Al via un nuovo progetto europeo dedicato alla sostenibilità ambientale per la tutela e lo studio degli animali selvatici tramite droni e intelligenza artificiale.

Quando si parla di azioni a supporto della sostenibilità ambientale non si può non pensare alle creature che popolano mari, terre e cielo e che contribuiscono alla salute del pianeta che co-abitiamo con loro. Tutelare la biodiversità, ovvero la varietà e la variabilità degli organismi viventi e il loro cambiamento da un ambiente ad un altro nel corso del tempo, è di particolare importanza in un momento storico in cui gli esperti parlano di sesta estinzione di massa per riferirsi alle specie che rischiano la scomparsa a livello globale.

Si muove in tal senso il progetto WildDrone (Autonomous Drones for Nature Conservation Mission), finanziato dalla Commissione Europea e nato nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie. WildDrone verrà condotto da 19 partner internazionali, tra beneficiari e auto-finanziati, con sede in Europa, Africa e Stati Uniti. I partner collaboreranno per rivoluzionare gli approcci di conservazione della fauna selvatica utilizzando droni autonomi come piattaforme per monitorare gli animali selvatici, misurarli, tracciare i loro movimenti e gestire i conflitti uomo-fauna. Ciò risulterà particolarmente utile per comprendere il comportamento degli animali e le migrazioni, fornendo informazioni di primo livello a biologi e zoologi, ma anche per meglio gestire le riserve naturali e coadiuvare pubbliche amministrazioni e politici nel prendere decisioni.

Il consorzio WildDrone, inoltre, recluterà un totale di 13 dottorandi e dottorande, formandoli su una combinazione unica di competenze multidisciplinari (tra cui ecologia, metrologia, robotica e intelligenza artificiale) necessarie per realizzare il pieno potenziale di droni, sistemi di misura e metodi AI per le missioni di conservazione della natura. I dottorandi e le dottorande risiederanno in Europa, lavoreranno a stretto contatto tra loro, intraprenderanno uno o più periodi presso sedi distaccate (secondments) e parteciperanno a sessioni di formazione congiunte e missioni sul campo.

FBK contribuirà al raggiungimento di questo obiettivo così ambizioso grazie ad alcune delle proprie competenze di ricerca: da un lato l’ambito dei droni e del rilievo 3D, rappresentato da Fabio Remondino e dall’unità 3DOM, dall’altro la pianificazione avanzata dei voli e l’ottimizzazione delle risorse, rappresentate da Andrea Micheli e dall’unità Embedded Systems.

FBK ospiterà inoltre uno dei 13 dottorandi coinvolti, contribuendo alla sua formazione all’uso dei droni automatici che serviranno a tracciare, misurare e monitorare gli animali selvatici.

Fabio Remondino e Andrea Micheli ci spiegano meglio il ruolo di FBK e come intendono coinvolgere il PhD che opererà presso la Fondazione:

Fabio Remondino: “Il progetto ci permette di finanziare un PhD che si occuperà di studiare e sviluppare nuove soluzioni per la pianificazione autonoma dei voli dei droni e per l’interpretazione automatica e in tempo reale delle scene tramite metodi di intelligenza artificiale. Questo permetterà di impiegare i droni per monitorare e misurare gli animali, fornendo informazioni utili ai conservatori della fauna selvatica e ai gestori delle riserve naturali.”

Andrea Micheli: “Collaboreremo con tutti i partner del progetto, in particolare con le Università di Muenster (Germania) e Bristol (UK), dove il nostro PhD verrà ospitato per alcuni mesi. L’obiettivo è quello di sviluppare nuovi sistemi autonomi, espandendo le attuali capacità di queste piattaforme per offrire strumenti pratici per l’ispezione visiva, la misura e il monitoraggio delle popolazioni faunistiche e dei loro movimenti in contesti “selvaggi””.

Va detto che l’impiego dei droni in tal senso non è cosa nuova: essi sono già ampiamente utilizzati per raccogliere dati sulle specie in pericolo di estinzione, ma attualmente necessitano di un operatore e i dati raccolti vengono elaborati dopo i voli. WildDrone si propone invece di mettere a punto droni a guida autonoma che raccolgono dati e li processano a bordo in tempo reale, permettendo così agli studiosi di avere accesso a informazioni fino ad ora non disponibili.

I partner accademici e di ricerca di WildDrone che ospiteranno i dottorandi sono: University of Southern Denmark, Max Planck Institute, Westfälische Wilhelms-Universität Münster, WIPSEA, Wageningen University, University of Bristol, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Avy and Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL).

Questi partner saranno affiancati da altri partner associati per le attività sul campo, fra cui: Ol Pejeta Conservancy, the Wadden Sea National Park, Bristol Zoological Society, Kenyatta University, Universität Konstanz, the Danish Ministry of Environment, Kuzikus Wildlife Reserve, Danish Agriculture & Food Council, BBC e WWF.

Consorzio Wild Drone

Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 3,6 milioni di euro dalla Commissione Europea; iniziato a gennaio 2023, vedrà la sua conclusione a fine dicembre 2026. L’aspettativa concreta è quella di rivoluzionare le pratiche di conservazione della fauna selvatica integrando la robotica aerea, la metrologia, la visione artificiale e l’ecologia della fauna selvatica, utilizzando droni autonomi come piattaforma unificante.

 

 

 

 

 

 


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