Wired Next Fest Trentino: l’empatia degli algoritmi
Questa sera in piazza Malfatti a Rovereto l’intervento di Paolo Traverso e Paolo Benanti
“C’è una terza via per l’Intelligenza artificiale, oltre a quella di USA e Cina: la via europea, a cui collabora attivamente anche la Fondazione Bruno Kessler, e che non ha l’obiettivo di fare solo reti neurali più potenti ma vuole tenere conto anche di normative e aspetti sociologici per essere sempre più al servizio del bene delle persone”.
Paolo Traverso, direttore Strategia e Sviluppo della Fondazione Bruno Kessler – realtà pioniera in Italia nella ricerca sull’Intelligenza artificiale – è intervenuto questa sera in piazza Malfatti a Rovereto al Wired Next Fest 2023, il festival dedicato all’innovazione, alla tecnologia, alla scienza e alla cultura.
In dialogo con Paolo Benanti (in collegamento per i problemi nei trasporti di oggi), professore di Etica delle tecnologie alla Pontificia Università Gregoriana, e rispondendo alle domande del direttore di Wired Federico Ferrazza, Traverso ha approfondito in particolare il tema dell’Intelligenza artificiale integrativa.
“Avremo bisogno”, ha sottolineato Traverso, “di un’Intelligenza artificiale capace di imparare sia dai dati che dai modelli, e di fonderli assieme, nonché di un sistema in cui esista l’interazione fra macchine e persone e in cui sia fondamentale la competenza informata degli esseri umani. Esempio classico è quello dell’ambito sanitario, in cui è prezioso poter avere miliardi di dati ma sono essenziali le conoscenze dei medici. In Trentino abbiamo applicazioni di intelligenza artificiale per la sanità”.
Spazio durante la serata anche per presentare l’iniziativa di sistema FAIR dedicata proprio al settore dell’intelligenza artificiale integrativa: “FBK quest’anno ha dato avvio – assieme al CNR che ne è capofila e a numerose università e altri partner pubblici e privati nazionali – a una nuova iniziativa di sistema che si inserisce nell’ambito del programma del PNRR–Next Generation EU: la Fondazione FAIR, acronimo sta per Future Artificial Intelligence Research. La Fondazione Bruno Kessler avrà una responsabilità importante, basata sulle ricerche condotte negli ultimi 35 anni in vari ambiti verticali dell’IA: coordinare e guidare lo Spoke dedicato proprio all’intelligenza artificiale integrativa. Il nostro faro sarà, come sempre, costruire prima di tutto un’IA che soddisfi regole e bisogni sociali e sia rivolta in primis al bene delle persone”.
Non sono mancate anche le domande su etica e ChatGPT. Paolo Benanti ha sottolineato che per parlare di etica serve che ci sia un mezzo adeguato per un fine adeguato ma nel caso di ChatGPT manca la conoscenza del fine: ChatGPT non sa dove va a parare. Non serve a dare risposte ma a intrattenere l’utente in un dialogo, battuta dopo battuta. Nei confronti dell’intelligenza artificiale si dovrebbe avere la prudenza del farmacista perché un farmaco nelle quantità sbagliate può essere un veleno.
“Le risposte di ChatGPT”, ha detto Traverso, “sono sempre molto accattivanti però hanno anche dei limiti. Io direi che per l’etica non serve solo imparzialità ma anche affidabilità. Poi ci sono altri problemi come l’inclusività: andando per statistica è come se le minoranze non esistessero. E si aggiungono i problemi dei bias sociali, culturali e di genere. Il sistema rappresenta i pregiudizi di tutto il materiale con cui è stato addestrato. Infine si deve pensare anche alla sostenibilità perché per farlo funzionare serve un potere computazionale enorme”.
Paolo Traverso
Direttore Strategia e Sviluppo presso FBK, autore e co-autore di numerosi articoli scientifici e due libri su AI e Pianificazione Automatica. Ha diretto il Centro di ricerca FBK ICT, è Fellow EurAi, membro dello Scientific Advisory Board del DFKI, Spoke Leader del progetto nazionale “FAIR – Future Artificial Intelligence Research” (PNRR), coordinatore del progetto EU “ICT-49 AIPlan4EU” e leader per FBK delle reti di eccellenza VISION, TAILOR e HumanE AI. E’ stato Chair del Comitato Strategico del Nodo Italiano di EIT Digital.
Paolo Benanti, Professore di Etica delle tecnologie alla Pontificia Università Gregoriana.
Romano, classe 1973, Paolo Benanti è un francescano del Terzo Ordine Regolare – TOR – e si occupa di etica, bioetica ed etica delle tecnologie. In particolare i suoi studi si focalizzano sulla gestione dell’innovazione: internet e l’impatto del Digital Age, le biotecnologie per il miglioramento umano e la biosicurezza, le neuroscienze e le neurotecnologie. Come scrive egli stesso, “cerco di mettere a fuoco il significato etico e antropologico della tecnologia per l’Homo sapiens: siamo una specie che da 70.000 anni abita il mondo trasformandolo, la condizione umana è una condizione tecno-umana…”. Presso la Pontificia Università Gregoriana ha conseguito nel 2008 la licenza e nel 2012 il dottorato in teologia morale. La dissertazione di dottorato dal titolo “The Cyborg. Corpo e corporeità nell’epoca del postumano” ha vinto il Premio Belarmino – Vedovato. Dal 2008 è docente presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Istituto Teologico di Assisi e il Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni. Oltre ai corsi istituzionali di morale sessuale e bioetica si occupa di neuroetica, etica delle tecnologie, intelligenza artificiale e postumano. Ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l’Agenzia per l’Italia digitale. È membro corrispondente della Pontificia accademia per la vita con particolare mandato per il mondo delle intelligenze artificiali. A fine 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno il compito di elaborare la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.
Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato Sviluppo Economico, Ricerca, Lavoro, Trentino Marketing e Trentino Sviluppo ed in collaborazione con il Comune di Rovereto e l’Università di Trento. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa – IPRASE, il MUSE – Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.
Foto Ufficio Stampa PAT