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Dalla Carta di Rovereto le traiettorie per la ricerca e l’innovazione in Trentino

22 Luglio 2019

Concluso il lavoro del Forum della Ricerca che ha individuato gli ambiti su cui investire fino al 2030

Agrifood, biotecnologie e decarbonizzazione. Su queste tre filiere strategiche si concentreranno gli sforzi della ricerca trentina da qui al 2030, con particolare attenzione alle ricadute concrete sulla qualità della vita delle persone e all’ambiente.

Sono questi gli ambiti individuati da Trentino Research Habitat, il FORUM per la ricerca promosso dalla Provincia autonoma di Trento per individuare le migliori traiettorie di sviluppo del futuro che sabato 20 luglio ha presentato la Carta di Rovereto sull’innovazione, documento contente le linee di indirizzo per lo sviluppo della ricerca scientifica e l’innovazione in Trentino da qui al 2030.

Il FORUM – composto da un gruppo di 15 esperti tra cui anche il segretario della Fondazione Bruno Kessler Andrea Simoni, il direttore del Centro ICT Paolo Traverso e dal responsabile dell’unità FBK-ARES Luigi Crema, esperto soluzioni energetiche – ha concluso il suo lavoro definendo una visione di Trentino 2030 incentrato su sei traiettorie di ricerca: agricoltura di montagna, qualità e salubrità degli alimenti; biotecnologie per la salute umana e patologie pediatriche; manifattura avanzata; tecnologie di filiera dell’idrogeno; tecnologie a servizio del turismo, digitalizzazione della pubblica amministrazione; Smart Cities.

Il documento contiene l’indicazione di azioni puntuali sia in merito alle traiettorie di sviluppo future sulle quali è opportuno si concentri il sistema di sostegno pubblico alla ricerca, sia in merito a singoli strumenti e attenzioni in grado di massimizzarne le ricadute sul territorio, ed è frutto di un’operazione di ascolto delle categorie economiche trentine e del territorio, di visite ai centri di ricerca, dibattiti, analisi delle migliori pratiche a livello nazionale ed internazionale.

Per quanto riguarda i settori strategici di investimento, il FORUM ha individuato sette aree, suddivise in quattro tipologie di tecnologie trasversali (abilitanti) e tre filiere specifiche di trasformazione. Le tecnologie trasversali sulle quali scommettere nei prossimi anni sono: la sensoristica, l’Internet delle cose e i big data; i nuovi materiali, la tecnologia per l’industria 4.0 e la meccatronica; cybersecurity e protezione dati; società digitale e sistemi per le Smart Cities. Le aree di trasformazione suggerite come potenzialmente a priorità di incentivo sono invece le tecnologie per la decarbonizzazione, in particolare idrogeno e batterie, le biotecnologie e tecnologie per la salute e la sanità; l’agrifood, le risorse naturali e la bioeconomia.

Benessere e qualità della vita sono il comune denominatore che attraversa trasversalmente i settori e le azioni di indirizzo delle traiettorie di sviluppo tratteggiate dal FORUM, che ha anche sottolineato l’esigenza di investire nella valorizzazione del capitale umano, creando nuova imprenditorialità, attraendo imprese, talenti, nuove idee, formando gli imprenditori già attivi, valorizzando il terzo settore, così radicato, autorevole e preparato in Trentino, come volano dell’innovazione sociale, economica, tecnologica in tutte le valli.