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FBK Summer Kids: il laboratorio del gioco

4 Aprile 2018

Il racconto di un percorso di creatività dalle ipotesi di partenza agli effetti prodotti

Il progetto 3D-coop nasce e viene stimolato reciprocamente dalla collaborazione fra FBK e il Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione (ODF) dell’Università di Trento.

Gioco, creatività, apprendimento, sviluppo, narrazione e abilità sociali sono fra i concetti riconducibili alle potenzialità della parola GRUPPO.

Hanno partecipato al progetto 19 bambini, divisi in 2 gruppi tra la prima elementare e la seconda media, che durante la seconda settimana-gioco organizzata dalla Fondazione (dal 21 al 25 agosto 2017) si sono cimentati nel compito di dover inventare, raccontare e recitare una storia creata autonomamente e interamente da loro, in cui ogni singolo partecipante potesse ricoprire un ruolo.

Nel concreto del progetto, si è optato per un approccio improntato su attività più cognitive nella prima parte e sul gioco nella seconda parte; quest’ultimo rappresentato da una prima fase di stimolazione e produzione di narrazione, più verbale e cognitiva e da una seconda fase di stimolazione e produzione più sensoriale e manipolativa.

Le attività principali della settimana sono state la creazione di una storia comune originata dal continuo confronto tra pari, la spiegazione del funzionamento della stampante 3D, la manipolazione e la personalizzazione di un artefatto 3D, la progettazione e la realizzazione della sceneggiatura con vari materiali (colori, diversi tessuti, cartoncini, plastilina…). Queste, presentandosi come attività “corali” divertenti e piacevoli, agiscono su diverse competenze cognitive come lo story-telling, il pensiero creativo, il problem solving, la comunicazione, il decision making e le competenze socio-emotive.

La settimana-gioco ha voluto verificare e quantificare le influenze sulla capacità di cooperazione, di narrazione e di regolazione emotiva, da parte di un’operazione di stimolazione creativa mediata da una realizzazione tecnologica con stampante 3D.

Nello specifico, da recenti studi in Letteratura si rileva e si evidenzia la relazione tra competenza emotiva e personalità creativa nella quale si riscontra un legame tra pensiero creativo e competenze sociali ed emotive (Sànchez e Ruiz et al., 2011 e Hoffman e Russ, 2012); abbiamo quindi ipotizzato che lo stimolo della creatività, attraverso la manipolazione dei dati con un fine creativo (la storia) e del materiale (personaggi e sceneggiatura) e la cooperazione per raggiungere tale fine, abbiano ripercussioni sulle capacità più cognitive quali la comunicazione e l’intenzionalità come anche su quelle più sociali (stare nel e con il gruppo) ed emotive.

Alla fine della settimana i partecipanti hanno realizzato un piccolo spettacolo in cui hanno spiegato il lavoro svolto e recitato la storia da loro inventata, utilizzando personaggi, creati anche con l’ausilio della stampante 3D e con scenari da loro inventati.

Per quanto riguarda l’ipotesi iniziale si è voluto indagare, tramite la compilazione indipendente giornaliera di schede osservative da parte di 4 tirocinanti dell’Università di Trento, sette dimensioni: intenzionalità, comunicazione, emozione, regolazione del comportamento, gioco, comprendente fantasia, interazione e cooperazione; e se e come possano implementarsi grazie all’influenza del gruppo oltre alla presenza e alla manipolazione di un artefatto 3D.

Una prima analisi qualitativa ha evidenziato un miglioramento nelle dinamiche di gruppo già dal secondo giorno oltre a un graduale “livellamento” in positivo delle abilità dei singoli. Per quanto riguarda l’analisi dei dati si è deciso di prendere in considerazione la media del primo e del quarto giorno tramite l’analisi del t-test accoppiato (attraverso l’uso del software SPSS). Relativamente al gruppo dei piccoli i risultati evidenziano un incremento significativo in tutte le sette dimensioni implementate, mentre nel gruppo dei grandi gli aspetti più significativamente incrementati interessano l’intenzionalità, l’interazione e la cooperazione.

Per FBK hanno partecipato alle attività dei laboratori Eleonora Grilli e Daniele Morabito del gruppo di lavoro 3DOM e Claudia Dolci per il programma Ricerca e innovazione per la Scuola che ha curato la collaborazione con ODF LAB (UniTn) e la cooperativa Kaleidoscopio.

Questo post e l’articolo scientifico allegato di approfondimento sono a cura di ODF Lab / UniTN; gruppo di lavoro: Ilaria Postal, Martina Varesco, Serena Pedrotti, Ilaria Zanchi, Nadia Zanella, Paola Venuti (Responsabile Laboratorio).


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