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Il delicato equilibrio tra economia, energia e ambiente

23 Maggio 2024

Nell’ambito della XIX Edizione del Festival dell’Economia di Trento, presso la sala conferenze della Fondazione Caritro si è tenuto il panel “Alla ricerca dell’equilibrio tra economia, energia ed ambiente”.

I relatori hanno affrontato il tema della decarbonizzazione come una sfida ambiziosa che coinvolge molteplici variabili: non solo l’energia prodotta, ma anche la tecnologia e le risorse utilizzate. Per FBK è intervenuto Luigi Crema, direttore del Centro “Sustainable Energy”
La competitività e la sostenibilità delineano un delicato equilibrio tra aspetti più prettamente economici e geopolitici, così come la complessa relazione tra tecnologia e ambiente.
Dina Lanzi ha sottolineato come in Italia il 70% dell’energia che consumiamo sia basata su combustibili fossili mentre solamente il 30% sia rappresentato da energia elettrica.

Durante l’incontro sono emersi i ruoli strategici del nucleare e dell’idrogeno, nonché delle tecnologie sottostanti, nella definizione di un nuovo equilibrio per il mercato energetico del futuro. Emanuele Martinolli ci ricorda che attualmente a livello mondiale il nucleare rappresenta solo il 10% delle fonti di produzione di energia elettrica.

Luigi Crema al FestivalL’Europa vede l’idrogeno come una risorsa strategica per fornire un supporto al processo di transizione energetica e di decarbonizzazione. Molte politiche europee identificano come prioritario lo sviluppo di combustibili di origine non biologica, prevalentemente elettrolizzatori che convertono energia elettrica da fonti rinnovabili in idrogeno, per soddisfare i consumi in alcuni settori, ad esempio quelli che sono difficili da decarbonizzare come l’industria pesante piuttosto che la mobilità pesante, ha evidenziato Luigi Crema.

Questo processo di transizione prevede un piano europeo per lo sviluppo di infrastrutture di natura continentale come la futura rete per il trasporto di idrogeno nel continente europeo – The European Hydrogen Backbone (EHB) che sarà realizzata entro il 2040 in Europa con circa 60.000 km di rete, oltre alla rete di stazioni di rifornimento di idrogeno che andrà a supportare lo sviluppo della mobilità a pila combustibile.
Parallelamente si prevede anche l’avvio di progetti più territoriali, regionali, chiamati Hydrogen Valleys che inizieranno a sviluppare tutta la filiera dell’idrogeno in un ecosistema locale che va dalla produzione, alla distribuzione-stoccaggio fino agli agli usi finali. La Provincia di Trento ha identificato come prioritario lo sviluppo locale del settore idrogeno costituendo il Polo Idrogeno a Rovereto. Il Polo Idrogeno mette insieme competenze portate dalla Fondazione Bruno Kessler con il Centro Sustainable Energy per favorire lo sviluppo di un ecosistema industriale locale che attua la collaborazione anche con altri attori come UFI HYDROGEN, TORMENE E SOLYDERA. Anche l’idrogeno, quindi, rappresenterà un asset fondamentale del sistema energetico del futuro.

All’evento, moderato da SILVIA DI ROSA (Presidente Fondazione Luigi Negrelli, Assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri d’Italia), sono intervenuti:

MASSIMO BECCARELLO (Università di Milano – Bicocca), DINA LANZI  (Responsabile Sviluppo Tecnologico Unità Decarbonization Projects di Snam), EMANUELE MARTINOLLI, Manager e Esperto Fellow in Fisica del reattore e LUIGI CREMA, Direttore del Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler e Presidente Hydrogen Europe Research).

Link all’evento

Link al Programma del Festival dell’Economia di Trento 

 


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