
Il ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica italiana: il presidente Resta al forum di Cernobbio
Ha preso parte alla presentazione del nuovo studio di Edison, Ansaldo Nucleare e Teha Group durante il 50° forum di Teha a Cernobbio
Quanta energia si consuma annualmente in Italia? Come viene prodotta e quali sarebbero le conseguenze di una maggiore autonomia energetica?
Durante il 50° Forum “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” di Teha a Cernobbio, il ruolo cruciale del nuovo nucleare nella transizione energetica italiana è stato evidenziato in uno studio congiunto condotto da Edison, Ansaldo Nucleare e Teha Group. Questo studio, intitolato “Il nuovo nucleare in Italia per i cittadini e le imprese: il ruolo per la decarbonizzazione, la sicurezza energetica e la competitività“, è stato presentato durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato figure di spicco del settore energetico, tra cui Ferruccio Resta, presidente della Fondazione Bruno Kessler.
Il nuovo nucleare, rappresentato da Small e Advanced Modular Reactors, si distingue per i suoi vantaggi in termini di sicurezza energetica e flessibilità rispetto alle tecnologie nucleari tradizionali.
Il nuovo nucleare non è solo una risorsa cruciale per la transizione energetica, ma costituisce anche un’opportunità per rilanciare il settore industriale italiano. Resta ha evidenziato come l’Italia, con la sua solida base industriale e di ricerca, sia ben posizionata per assumere un ruolo di primo piano nello sviluppo di questa tecnologia. Lo studio ha infatti identificato 70 aziende italiane specializzate nel settore del nucleare, che potrebbero beneficiare direttamente dello sviluppo del nuovo nucleare. Secondo le stime, questo potrebbe generare un impatto economico di oltre 50 miliardi di euro entro il 2050 e creare circa 117.000 nuovi posti di lavoro.
Per Resta, il nuovo nucleare è essenziale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050, ma non rappresenta l’unica soluzione. È necessario un approccio integrato che includa anche le energie rinnovabili e altre tecnologie innovative, per garantire un futuro energetico sicuro e sostenibile. L’Italia, grazie alle sue competenze industriali, è in una posizione privilegiata per sfruttare queste opportunità e rafforzare il proprio ruolo nel panorama energetico europeo.
Lo studio presentato al forum di Cernobbio ha messo in luce come l’integrazione del nuovo nucleare con le energie rinnovabili possa rappresentare una soluzione ottimale per garantire una transizione energetica sicura e competitiva. In particolare, l’Europa ha già iniziato a promuovere attivamente lo sviluppo del nuovo nucleare, inserendolo tra le tecnologie chiave del Net Zero Industry Act. Anche l’Italia ha aderito alla European Industrial Alliance sugli SMR, dimostrando la propria volontà di partecipare al programma europeo per lo sviluppo di queste nuove tecnologie nucleari.
Il contributo di Ferruccio Resta – insieme a quello di altre figure di rilievo che hanno presentato lo studio come Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House – Ambrosetti e Teha Group, Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare – ha enfatizzato la necessità di un piano industriale a medio-lungo termine per massimizzare i benefici del nuovo nucleare in Italia. Questo piano dovrebbe includere interventi per rafforzare la supply chain, lo sviluppo delle competenze necessarie e un quadro normativo che faciliti il licensing e il permitting dei nuovi impianti nucleari.