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Trento capitale dell’idrogeno: a FBK il meeting della Zero Carbon Community

27 Marzo 2024

Durante l’evento di TEH Ambrosetti del 26 marzo 2024 si è parlato della necessità di strategie nazionali comuni e delle principali progettualità del Trentino in tema di sostenibilità

È sempre più cruciale formulare sull’idrogeno una strategia industriale nazionale, supportata da un sistema di governance condiviso tra i vari ministeri. A ribadirlo con forza sono i partner della Zero Carbon Community di The European House – Ambrosetti, che si sono riuniti a Trento per discutere assieme a stakeholder locali e internazionali l’importanza di questa fonte di energia come vettore per la decarbonizzazione. Un evento di grande rilievo, che ha rimarcato il ruolo del Trentino come esempio di territorio all’avanguardia nella sostenibilità e nello sviluppo di tecnologie abilitanti in un settore ormai cruciale per la salvaguardia del Pianeta. L’incontro è stato organizzato da Ambrosetti in collaborazione con Trentino Sviluppo e Fondazione Bruno Kessler, che lo ha ospitato nella sede di Povo.

I numeri e le proiezioni presentati durante il meeting rivelano che in Italia l’intera filiera dell’idrogeno potrebbe generare un valore aggiunto compreso tra i 22 e i 37 miliardi di euro e tra i 320.000 e i 540.000 posti di lavoro al 2050. Scenari importanti, all’interno dei quali il Trentino potrà giocare un ruolo cruciale, confermandosi un punto di riferimento nella realizzazione di tecnologie innovative e di politiche di sviluppo economico e industriale. Tra queste ricordiamo la nascita, entro il 2026, di una hydrogen valley in provincia di Trento e la creazione a Rovereto di un polo tecnologico dedicato interamente all’idrogeno.

«Il nuovo Polo – ha spiegato Achille Spinelli, assessore allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca della Provincia autonoma di Trento – ospiterà il Centro Sustainable Energy della Fondazione Bruno Kessler e sarà un punto di incontro tra attività tecnologica d’avanguardia e sperimentazioni utili alle aziende operanti nel settore dell’energia. Grazie alle sue diverse anime fungerà quindi da cerniera tra il mondo della ricerca e il mondo produttivo, consentendo al Trentino di posizionarsi come nucleo di attrazione per imprese innovative».

Per quanto riguarda invece la nascita di una hydrogen valley in Trentino, durante la giornata di confronto e discussione è stato ricordato che, grazie alla riconversione delle aree industriali dismesse, verranno messi in funzione nuovi impianti e tecnologie per la produzione e lo stoccaggio di idrogeno verde, utili allo sviluppo di un’economia locale sostenibile. Un progetto stimolante per cui la Provincia autonoma di Trento ha già ottenuto 14 milioni di euro in ambito PNRR e che vedrà il fondamentale coinvolgimento delle aziende del territorio. 

Durante l’evento un ruolo da protagonista lo ha assunto Fondazione Bruno Kessler che, con il suo Centro Sustainable Energy, da anni sta promuovendo progettualità di rilievo internazionale in tema di idrogeno. «Siamo impegnati – sottolinea Luigi Crema, direttore del Centro Sustainable Energy di FBK – nel supporto a 360° alla realizzazione di un ecosistema industriale locale, con infrastrutture di scala rilevante e un processo a one-stop-shop dalla ricerca alla validazione tecnologica, in partnership con la Provincia autonoma di Trento e Trentino Sviluppo. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare opportunità sul territorio e un solido ambiente di filiera. Tutto questo lo facciamo con impegno e passione quotidiani».

 

Comunicato stampa Trentinosviluppo


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