La sfida più grande per l’IA generativa? L’educazione!
Si è tenuto nell’ambito di Wired Next Fest Trentino 2023 “Le regole dell’algoritmo perfetto”, dialogo tra Marco Guerini, responsabile dell'unità di ricerca LanD in FBK, e Lorenzo Cella, software engineer noto ai più come creatore di Pizza Gpt.
Sala gremita domenica 7 maggio a Rovereto a Palazzo del Bene per un confronto serrato, moderato dal giornalista Stefano Priolo. La conversazione ha alternato aneddoti curiosi e pillole di approfondimento per aiutare i presenti e chi ha seguito in streaming a definire con chiarezza alcuni aspetti, toccando tre punti fondamentali.
Il primo punto ha riguardato il funzionamento stesso dell’intelligenza artificiale generativa, fra aspetti teorici da chiarire e derive da contenere, in particolare con riferimento alle fakenews ed altri fenomeni emergenti.
Guerini ha descritto il modello statistico del linguaggio su cui si basano le tecnologie attuali. Grazie alle reti neurali, data una stringa di testo, si è in grado di predire la parola seguente più probabile effettuando un calcolo per ogni parola del vocabolario. Fatto questo, si sceglie la parola successiva fino a completare passo passo la frase.
In particolare la potenza dei nuovi modelli in funzione deriva dai seguenti elementi chiave: le reti neurali sono costituite ormai da decine di miliardi di parametri; la quantità e qualità di dati processabile è sempre maggiore; si è ora in grado di insegnare non solo a predire ma anche a ricevere istruzioni; grazie al cosiddetto “reinforcement via human feedback” è possibile raffinare il risultato coinvolgendo operatori umani nella scelta fra diverse possibili risposte automatiche proposte dal sistema. Tutto ciò è l’iceberg che sta sotto la risposta più adeguata che gli agenti conversazionali ci propongono in tempo zero e che fa sì che essi sembrino intelligenti.
Cella ha condiviso l’esperienza di Pizzagpt, interfaccia che interpella le A.P.I. di Open AI permettendo anche in Italia di continuare a usare ChatGPT nonostante il blocco temporaneo del sito web nazionale a seguito dell’intervento del Garante per la protezione dei dati personali. Le statistiche riferite testimoniano il grande successo dell’iniziativa, con punte di 50 mila utenti al giorno e un milione di visitatori registrati nell’ultimo mese.
Il secondo aspetto toccato sono state le fakenews e la possibilità di combatterle proprio con l’aiuto dell’AI.
Guerini ha introdotto le logiche con cui nel suo gruppo di ricerca in FBK vengono costruite le contro-narrazioni, grazie ad algoritmi generativi specializzati su task specifici, ad es. imparare a rispondere a fakenews o all’odio online, e a farlo anche con gentilezza. È importante sottolineare come per fare questo non ci si limiti a lanciare bot online ma si aiutino factcheckers, attivisti e operatori, ad es. di ong, a fronteggiare il problema con più efficacia e in modo più efficiente. In questa maniera la IA coi suoi suggerimenti velocizza e arricchisce il lavoro degli uomini, umani aumentati, e non sostituiti dalla tecnologia.
L’ultimo punto, ma non per importanza, è stato il ciclone mediatico, l’hype che ha posto l’AI in cima alle attenzioni del discorso pubblico negli ultimi mesi. Sollecitato dal moderatore, Guerini ha messo in evidenza come questa grande attenzione rappresenti un’opportunità perché c’è bisogno di parlarne e soprattutto di promuovere attività di literacy, fare educazione a tutti i livelli a proposito di queste tecnologie così presenti e che sono destinate a essere sempre più rilevanti nel nostro immediato futuro.
“Al di là degli sforzi regolatori, queste tecnologie – ha commentato Guerini – saranno comunque parte della nostra vita. Dovrebbero essere insegnate nelle scuole, in Cina l’AI è già materia di studio nelle scuole. In un momento storico in cui il perfezionamento vorticoso e percepibile di settimana in settimana riguarda non solo i testi ma anche voce, immagini e video, l’unico modo per rendere molto più difficile fregare l’uomo della strada sarà renderlo più consapevole e per ottenere questo cambiamento sociale occorre uno sforzo senza precedenti in educazione.”