Settimana di Studi FBK – ISIG (Istituto storico italo-germanico) 2020
L’emergenza sanitaria ci obbliga a rinviare al prossimo anno l'atteso evento, intitolato "Environment and infrastructures from the early modern period to the present: challenges, knowledge and innovation"
Dagli anni Settanta la storia ambientale è emersa nel panorama internazionale guadagnando crescente interesse. Inizialmente dominata dagli storici americani, si è rapidamente estesa negli altri continenti e ha coinvolto l’interesse di studiosi di diverse formazioni e nazionalità. La definizione accolta in maggior misura dalla comunità scientifica la identifica come “la storia delle relazioni reciproche tra le società umane e il resto della natura” che si deve al celebre storico J.R. McNeill. Tre grandi campi di indagine si aprono agli studiosi: la storia materiale, quella politica e la storia culturale dell’ambiente, partizioni che non hanno limiti rigidi e naturalmente sconfinano l’una nell’altra. Essa oggi è tra i campi di ricerca più popolari e vivaci a livello internazionale, grazie anche alla sua vocazione fortemente interdisciplinare. In questo stesso arco di tempo, anche la storia della tecnologia è profondamente mutata, con lo sviluppo di nuovi approcci di ricerca quali la teoria della Social Construction of Technology, quella dell’Actor Network Theory e lo sviluppo del filone di ricerca multidisciplinare dei Science and Technology Studies (STS).
Negli ultimi anni, il dialogo tra queste due discipline è diventato sempre più intenso, in relazione allo sviluppo del dibattito sull’Antropocene, cioè la proposta di una nuova epoca geologica caratterizzata dalle trasformazioni causate dall’azione umana al pianeta Terra. I più evidenti esempi di questo impatto riguardano proprio processi e situazioni in cui il dato ambientale e quello tecnico sono ormai inscindibili, tanto che spesso sono identificati come ibridi, envirotechnical system o componenti di una più generale tecnosfera. Questi aspetti hanno spinto numerosi storici a confrontarsi con il rapporto di ridefinizione reciproca tra trasformazioni ambientali e tecnologiche in diverse epoche e contesti territoriali.
Attualmente questi approcci sono molto vitali a livello internazionale, ma se ci caliamo nei diversi contesti nazionali possiamo osservare come essi si siano sviluppati in maniera differenziata sotto vari punti di vista: riconoscimento di queste tematiche di ricerca in ambito accademico e rapporto con altre discipline. In Italia queste riflessioni hanno trovato ancora poco spazio, come emerge dal confronto con il contesto accademico nordamericano, ma anche di molti paesi europei, compresi quelli di lingua tedesca.
Oggi l’emergenza climatica, il problema della sostenibilità del pianeta e in questi mesi la pandemia del Covid19 hanno rimesso prepotentemente al centro dell’agenda politica la necessità di ripensare le nostre vite e i rapporti economici e sociali in un’ottica di equilibrio tra uomo e ambiente, che non è più rinviabile. Sulla base di queste riflessioni, da tempo Isig ha ampliato i propri interessi di studio verso questi temi sui quali ha programmato la prossima Settimana di Studi dedicata a Environment and Infrastructures from the Early Modern Period to the Present: Challenges, Knowledge, and Innovation organizzata in collaborazione con il Rachel Carson Center di Monaco di Baviera. Il convegno, previsto inizialmente a settembre 2020, sarà dedicato all’interazione tra l’ambiente e le infrastrutture in un ampio arco cronologico che va dal 1400 circa all’oggi. I temi individuati per la riflessione riguardano: l’utilizzo delle risorse, iI problema della sostenibilità, i conflitti ambientali, le crisi ecologiche globali, le trasformazioni tecnologiche, la transizione industriale, l’urbanizzazione e la governance ambientale.
L’emergenza sanitaria ci obbliga oggi a rinviare il nostro evento al prossimo anno, precisamente nei giorni 23-25 settembre 2021. Per saperne di più seguiteci sul nostro sito. Vi terremo aggiornati!