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Un gruppo di ricerca in FBK sottolinea l’importanza della demografia e delle strutture sociali che si trovano ad affrontare la trasmissione pandemica

22 Aprile 2021

Evidenze dall'articolo scientifico di Trentini, F. et al. "Modellizzazione dell'interazione tra demografia, contatti sociali, e trasmissione di SARS-CoV-2 nella South West Shewa Zone della regione Oromia, Etiopia" pubblicato su BMC Medicine

La diffusione del COVID-19 può avere un impatto drammatico nei paesi con economie vulnerabili e disponibilità e accesso limitati a risorse e infrastrutture sanitarie. Nell’Africa subsahariana, però, sono state osservate una bassa prevalenza e mortalità finora.

Lo studio fornisce nuovi dati sui modelli di interazione nell’Etiopia rurale e mette in evidenza il potenziale impatto delle epidemie di COVID-19 nelle regioni meno urbanizzate del paese.

I ricercatori forniscono stime sul potenziale impatto di COVID-19 nella zona Shewa Sud Ovest della regione di Oromia nell’ipotesi di un’epidemia mitigata, ma non controllata. Concludono che, sebbene la mortalità complessiva possa essere in generale inferiore nell’Africa subsahariana rispetto a contesti ad alto reddito grazie alla demografia più giovane, questo effetto può essere parzialmente compensato nelle aree rurali da tassi di contagio più elevati negli individui anziani a causa di tassi elevati di interazione intergenerazionale. I modelli di contatto osservati suggeriscono che gli individui anziani in insediamenti remoti possono essere esposti a un maggior rischio di infezione (e quindi di malattia critica) particolarmente preoccupante alla luce degli enormi ostacoli all’accesso all’assistenza sanitaria per quelle popolazioni.

Il gruppo di ricerca FBK ha stimato che, alla fine di un’epidemia mitigata dalla sola chiusura della scuola, il 10-15% della popolazione residente nella SWSZ sarebbe stata sintomatica e lo 0,3-0,4% potrebbe avere una malattia critica (che necessita, cioè, di ventilazione meccanica e/o che ha esito letale).

E’ stato previsto che gli insediamenti agricoli di sussistenza remoti subiranno un carico complessivo più elevato di casi critici (~ 0,4% della popolazione totale), a causa di una percentuale più elevata di anziani nella popolazione, del loro maggior numero di contatti giornalieri e dell’intenso mescolamento intergenerazionale.

Ci si aspetta che i quartieri urbani, dove sono stati trovati i più alti tassi di contatto in età più giovane, sperimentino il più alto tasso di contagi (~ 60%) e casi sintomatici (~ 13%).

La chiusura delle scuole implementata in Etiopia durante la prima fase della pandemia ha contribuito all’abbassamento del ~ 50% del numero di riproduzione e  del ~ 30% del tasso di contagi.

È possibile che nella zona Shewa Sud Ovest della regione di Oromia molti casi critici abbiano esito letale a causa della mancanza di unità di terapia intensiva. L’elevata prevalenza di comorbidità (p. es., malnutrizione, tubercolosi) e disuguaglianze nell’accesso alle cure primarie rappresentano ulteriori vulnerabilità peri contesti africani.

Trentini, F., Guzzetta, G., Galli, M. et al. Modellazione dell’interazione tra demografia, modelli di contatto sociale e trasmissione SARS-CoV-2 nella zona di Shewa sud-occidentale della regione di Oromia, Etiopia. BMC Med 19, 89 (2021). https://doi.org/10.1186/s12916-021-01967-w


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