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Diventità: esplorare per evolvere

31 Marzo 2025

Alla scoperta del Talent Development Program, il programma di sviluppo dei talenti della FBK, progettato per far emergere, coltivare e accompagnare il potenziale di ricercatori / ricercatrici e tecnologi / tecnologhe verso nuovi traguardi personali e professionali: l’identità non è immutabile ma si trasforma attraverso l’esperienza, perché vivere è divenire.

Il talento è una combinazione di abilità naturali, competenze acquisite e passione che permette a una persona di eccellere in un determinato campo o attività.
Per fare emergere il proprio talento ed esprimere il proprio potenziale giocano un ruolo chiave la pratica e la dedizione con cui si mette in opera una predisposizione naturale e l’esercizio della creatività. Il talento può essere riconosciuto e coltivato in vari modi, come attraverso l’educazione, il mentoring, e le opportunità di sperimentare.

Quattro passi verso il proprio percorso 

A partire dallo scorso anno FBK ha avviato un progetto pilota che punta a riconoscere e a sviluppare i talenti esistenti nella comunità di ricerca e innovazione che costituisce il cuore pulsante della Fondazione.
Il progetto ha coinvolto 50 fra ricercatori / ricercatrici e tecnologi / tecnologhe ed è stato scandito in quattro fasi di lavoro.
Il punto di partenza è la scoperta del potenziale individuale. In primo luogo, attraverso un assessment Hogan, sono state mappate le competenze distintive del profilo di ricerca. Successivamente è stata analizzata la produzione scientifica, secondo indicatori quantitativi. Infine, con un colloquio personale, sono state restituite le indicazioni emergenti dalla ricognizione del potenziale e sono state identificate passioni e attitudini.   

Il secondo passo è un invito a seguire le proprie passioni e a disegnare dei percorsi di sviluppo, grazie al supporto del management della ricerca che può suggerire e/o indirizzare al meglio il percorso di crescita. Percorsi che siano aderenti alla propria unicità e che si inseriscono in un terreno fertile in cui coltivare il proprio talento. In particolare, sono quattro le dimensioni professionali e organizzative su cui indirizzare le energie e mettersi al lavoro: la ricerca scientifica; la sua valorizzazione, tesa a produrre un impatto socio-economico; lo sviluppo tecnologico e, infine, la gestione dei gruppi di ricerca per contribuire alla definizione della strategia scientifica. Questi sentieri di carriera permettono di mettere a fuoco dove spendere il talento, in quali contesti di collaborazione mettersi in gioco e con quali priorità.     

Il terzo movimento, che fa tesoro dei due precedenti, è la costruzione di un cammino di graduale cambiamento, una strategia personale che si avvale di strumenti trasversali e di azioni mirate a ciascuna delle quattro possibili direzioni verso cui è possibile orientarsi. Ad esempio, mentre chi punta sulla ricerca scientifica potrà affinare le competenze di design di progetto con l’obiettivo di competere per acquisire grant quali l’ERC o l’MSCA, per chi vuole rafforzare le proprie competenze di coordinamento sarà essenziale la leadership e la gestione del portfolio progettuale.   

Definita la strategia personale, il percorso prosegue in maniera dinamica attraverso attività capaci di dare un indirizzo strategico e accompagnare i talenti nella graduale realizzazione delle aspirazioni personali prima ascoltate, poi descritte e quindi messe all’opera.
Questo indirizzamento, attraverso un debriefing periodico, si configura come un’attività esplorativa, ossia conoscitiva, i cui esiti possono essere vari, in FBK o fuori: in altri contesti di ricerca accademica, nell’ambito della pubblica amministrazione oppure all’interno di percorsi d’impresa (start-up e innovazione).
Avere consapevolezza circa le possibilità che il mercato offre e l’interesse che le competenze verticali possono suscitare è fondamentale. L’opportunità è facilitata da una serie di incontri periodici di apertura di orizzonti e di approfondimento tematico con esperti di dominio, capaci di ispirare e con cui prendere contatto per sondare sia nuove ipotesi progettuali, sia prospettive di collaborazione reciprocamente vantaggiose.
Il primo di questi appuntamenti si è tenuto lo scorso 25 marzo e ha visto come protagonista Nicola Cracchi Bianchi, di Deda Next, in dialogo con Nicola Doppio ed Elisa Morganti, entrambi di Fondazione Hub Innovazione Trentino. Dai rispettivi punti di vista, si sono confrontati sul modus operandi della open innovation: un approccio alla gestione dell’innovazione che promuove la collaborazione e lo scambio di idee tra un’organizzazione e il suo ambiente esterno, come università, startup, fornitori e clienti. Questo modello permette di sfruttare le conoscenze e le risorse esterne per accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi e tecnologie, superando i limiti delle capacità interne dell’azienda.
In particolare, Nicola Doppio ha presentato la metodologia delle open innovation challenge promosse da HIT, con varie formule e declinazioni tematiche, che nel tempo hanno coinvolto complessivamente oltre 100 fra imprese e soggetti della pubblica amministrazione.
La testimonianza di Cracchi Bianchi si è concentrate sulla descrizione della attività del CO-INNOVATION LAB che dal 2016 vede FBK e DEDAGROUP collaborare seguendo il paradigma dell’open innovation, co-investendo per lavorare insieme allo sviluppo di progetti comuni di ricerca e sviluppo.
Un elemento chiave, nel confronto fra le due realtà di riferimento che entrano in contatto, è il fattore tempo, compresso nel caso delle decisioni aziendali se paragonato  a quelli che sono gli standard della ricerca. Collaborare dentro schemi di co-innovazione e open innovation rappresenta anche una strategia di mercato alternativa a quella che procede per fusioni e acquisizioni verso startup o talvolta verso big player di settore. 

Dalla sperimentazione al TALENT DEVELOPMENT PROGRAM

Grazie ai riscontri raccolti dai primi beneficiari dell’iniziativa, il programma è stato strutturato ed esteso fino a 130 partecipanti.
Il talento è una risorsa straordinaria. Per realizzarsi e avere impatto sul mondo è fondamentale avere l’occasione per esprimerlo e la possibilità di scoprire strade nuove da percorrere. FBK investe in questa direzione, offrendo supporto continuo ai propri talenti, mostrando una rete di opportunità all’altezza delle loro aspettative e offrendo opportunità di crescita personale e professionale. 

“L’incontro Open Innovation: Collaborate to Innovate con Nicola Cracchi Bianchi, Elisa Morganti e Nicola Doppio è stato molto interessante e coinvolgente”. – ha commentato Tahir Ahmad, ricercatore in ambito cybersicurezza presso FBK –“Ha sottolineato il potere della collaborazione nel guidare l’innovazione e ha esplorato strategie pratiche per promuovere ecosistemi di innovazione aperta. Ho apprezzato in particolare le prospettive di Cracchi Bianchi sulla rottura dei silos e sull’attivazione di partnership intersettoriali, che hanno portato a una discussione arricchente”.
Il motto del programma, “Diventa tutto quello che possiamo essere”, riassume in se il senso di un cammino fatto di incontri ed esplorazioni che, un passo alla volta, definiscono le identità in divenire di chi fa il mestiere della ricerca, sempre in dialogo con la comunità scientifica, per confrontarsi fra pari, dibattere, confutare teorie e definire ipotesi inedite che amplino il patrimonio comune di conoscenza.

 


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