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La religione per un’innovazione migliore

16 Luglio 2019

Tre ragioni per cui la libertà religiosa è importante ed è la chiave per uno sviluppo sostenibile

Nel 2015 il Pew Research Center ha stimato che l’84% della popolazione mondiale, che corrisponde a circa 6,1 miliardi di persone in tutto il mondo, appartiene a una religione o confessione. Non dovrebbe sorprendere che i singoli credenti e le istituzioni religiose contribuiscano in modo ampio alla crescita economica e ai processi di innovazione che portano allo sviluppo sostenibile. Eppure questo promettente scenario è offuscato dall’evidenza di una progressiva riduzione della libertà religiosa da parte dei governi di tutto il mondo. In questo contesto, proteggere e promuovere la libertà religiosa e la libertà di credo è più importante che mai.

Attraverso la sua ricerca e azione, l’Istituto di Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler di Trento mira a demistificare il contributo delle tradizioni e delle comunità religiose all’innovazione nel campo della cultura, della società, della scienza, della tecnologia, della politica e della legge. La libertà religiosa e la diversità sono la chiave per alimentare l’innovazione. Questi sono i motivi per cui voi, in quanto individui, istituzioni o aziende fareste bene a dare importanza alla libertà religiosa:

  1. La feroce concorrenza mondiale richiede una gestione della diversità che sia inclusiva e innovativa, in grado di attrarre talenti e mantenerli attraverso efficaci politiche di previdenza sociale. La promozione della libertà religiosa e della diversità attraverso valori e pratiche aziendali può quindi consentire alle aziende che desiderano essere all’avanguardia per distinguersi dalla concorrenza.
  2. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite ci esortano tutti, cittadini, istituzioni e aziende ad essere proattivi nei riguardi delle sfide del nostro non così lontano futuro. La protezione della libertà religiosa e della diversità, sotto forma di politiche e pratiche pionieristiche, può diventare una caratteristica fondamentale dell’identità aziendale, migliorando la reputazione delle aziende agli occhi del pubblico, attraendo nuovi partner, provocando cambiamenti politici più ampi e incidendo sui risultati economici generali.
  3. Fridays for Future è solo la punta dell’iceberg. La GENERATION Z – ovvero giovani nati alla fine degli anni ’90 e cresciuti con uno smartphone in mano – mostra un vivo interesse per la politica. I giovani oggi sono più informati, più competenti e meno ingenui. Il 65% esamina i processi di produzione dei prodotti che acquistano, l’80% bandisce le aziende coinvolte negli scandali, il 70% acquista prodotti di marche che considerano etiche. Per la Generazione Z la libertà, all’integrità e ai valori sono importanti e questa considerazione si estende ragionevolmente alla libertà religiosa e alla diversità.

La cultura aziendale può svolgere un ruolo chiave nella protezione della libertà religiosa, promuovendo in tal modo processi innovativi. Il ruolo della religione nell’innovazione è solo uno dei tre aspetti chiave presentati nel documento pubblicato di recente dal Centro FBK-ISR, che cerca di tirare fuori la complessa relazione tra religione e innovazione. Gli altri due elementi riguardano l’innovazione nella religione – cioè in che modo gruppi e pratiche religiosi comprendono il cambiamento e l’innovazione e in quali modalità attuano i processi di rinnovamento o trasformazione – e la religione dell’innovazione, una riflessione sulla possibilità che i discorsi di innovazione assumano connotazioni simil-religiose.

Dal modello triangolare su religione e innovazione derivano 11 raccomandazioni per la ricerca e l’azione:


Un futuro globale di economie innovative e sostenibili non può fare a meno della libertà di religione o di credo. Solo il rispetto della diversità, incoraggiata e promossa, rende possibile l’intesa interconfessionale e la pace. In questo quadro, la libertà religiosa fa bene agli affari. I governi, la società civile e addirittura le imprese dovrebbero unire le forze per promuovere la libertà di religione o di credo.


Segue una breve presentazione di “Religione e innovazione. Mettere a punto approcci di ricerca e proporre strategie per un’interazione fruttuosa“, il position paper dell’Istituto di Scienze Religiose della Fondazione Bruno Kessler, con il contributo del suo direttore Marco Ventura e dei ricercatori Isotta Rossoni, Boris Raehme e Valeria Fabretti.


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