L’incontro tra discipline. Una ricchezza di FBK
Una rassegna degli ultimi articoli di FBK Magazine ci spinge a individuare nella virtuosa commistione delle competenze una delle caratteristiche più evidenti dell’attività di ricerca. Guardiamo alla collaborazione come a un’idea chiave per progredire non solo nella conoscenza, ma anche nella vita di tutti i giorni.
In un incontro che abbiamo organizzato all’Istituto Storico Italo-Germanico, nell’ambito del ciclo “Il libro del mese”, si è discusso della figura intellettuale, in verità non facilissima da definire. Un aspetto assai problematico emerso nella chiacchierata è quello dell’intellettuale (chiunque lei o lui sia) capace solo di rinchiudersi nel proprio sapere senza disponibilità al dialogo o al confronto.
Rileggendo gli ultimi contributi usciti su FBK Magazine si evidenzia come la ricchezza, appunto, intellettuale di quanto facciamo nella Fondazione sta molto nella virtuosa commistione delle competenze, tutto il contrario dell’isolamento.
Cominciamo dall’intervista che Viviana Lupi ha fatto a Gian Maria Campedelli, a proposito di una ricerca dedicata ai “metodi risultati più efficaci per ridurre la violenza e il numero degli omicidi in Messico”. Rispondendo a una domanda relativa al suo profilo, Marco Campedelli lo ha definito “piuttosto ibrido”. C’è molto di buono a essere ibridi, a mettere a disposizione un sapere eterogeneo, che sovente porta con sé quella capacità di lavorare in team, a nostro parere indispensabile per ogni buona ricerca.
In coda all’intervista trovate gli articoli simili, che sono dettati spesso – diciamolo pure semplicisticamente – dall’algoritmo, ma che talvolta sono il frutto di una scelta redazionale, come in questa occasione. Abbiamo deciso infatti di riproporre un pezzo scritto qualche mese fa da Erica Ravarelli, nel quale si ragionava sull’utilizzo di metodi analitici e machine learning al servizio della giustizia. C’è tra l’intervista e l’articolo una contiguità di temi, ma anche di metodi e idee che ci consente pure di ricordare come dopo la pausa estiva stia per ripartire la collaborazione con “Vulcano Statale”, il giornale dell’Università degli Studi di Milano.
La lista di quella che abbiamo definito “virtuosa commistione delle competenze” è lunga e costantemente aperta: pensiamo al progetto Life Ecoempower, che mira a guidare la sostenibilità nella transizione energetica dell’Unione Europea e si basa sul lavoro di un consorzio interdisciplinare di dieci partner. Pensiamo alle potenzialità dell’automazione industriale per agire sulle disuguaglianze economiche, raccontata nella sua complessità dall’intervista di Francesca Guerzoni a Piotr Lewandowski. Per non parlare di quella affascinante vetrina della diversità scientifica e intellettuale che è stata la Notte della Ricerca.
In definitiva, a guardare la vita della Fondazione (e, ci sia consentito anche a come cerchiamo di raccontarla su FBK Magazine), intendiamo bene quanto la interdisciplinarità sia davvero una via da percorrere per cercare di fare del mondo in cui viviamo un posto in cui si possa stare meglio.