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SATT 2018: l’annuale scuola per traduttori fa il tutto esaurito anche a Milano

11 Ottobre 2018

Realizzato per la prima volta fuori dal Trentino, SATT si riconferma evento di riferimento a livello internazionale per esperti di settore e traduttori.

In una assolata Milano di fine estate si è svolta SATT 2018 – Scuola di Tecnologie Avanzate per Traduttori organizzata dalla Fondazione Bruno Kessler.

La scuola, giunta alla sua terza edizione, è ormai un appuntamento fisso del mese di settembre, come ben sanno gli oltre 100 esperti del settore, alcuni dei quali ritornano ogni anno per apprendere le ultime novità nel campo della traduzione automatica e delle tecnologie di post-editing.

Negli anni precedenti, la scuola si è sempre tenuta a Trento, nelle aule della Fondazione Bruno Kessler nel 2016 e nel 2017 presso la Facoltà di Sociologia, mentre quest’anno è stata ospitata dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano, grazie ad una collaborazione con il Preside della Facoltà di interpretariato, traduzione e studi linguistici e culturali, Professor Paolo Proietti. Il format di SATT, messo a punto dall’unità di Machine Translation di FBK e da Translated, prevede due giornate di formazione: durante la prima giornata i partecipanti, dopo essersi accreditati, assistono ad interventi di esperti a livello internazionale in traduzione, appartenenti sia al mondo accademico che all’industria; il secondo giorno è invece dedicato a laboratori pratici in cui vengono presentati strumenti e metodologie per la traduzione assistita dal computer.

I relatori di quest’anno hanno calamitato l’attenzione dei presenti con presentazioni brillanti e variegate: dopo un benvenuto tenuto da Luisa Bentivogli, anima e mente di SATT, la professoressa Sharon O’Brien della Dublin City University ha aperto i lavori con un intervento sulla formazione dei traduttori, ai quali vengono sempre più richieste competenze tecnologiche, oltre che linguistiche.

Un’altra voce dall’Irlanda è stata quella di Tony O’Dowd, fondatore di KantanMT.com, piattaforma cloud largamente utilizzata che traduce quotidianamente migliaia di parole attraverso la traduzione automatica. Laura Rossi di LexisNexis Univentio ha poi portato la sua esperienza in traduzione automatica applicata ai brevetti, mentre Konstantin Savenkov di Intento Inc. ha spiegato l’importanza della valutazione e della scelta fra diversi software di traduzione automatica, a seconda del materiale che si intende tradurre.

Dopo un veloce pranzo e una simpatica foto di gruppo è stata la volta del carismatico Renato Beninatto (Nimdzi) che, dopo aver offerto una panoramica sui recenti cambiamenti nel mercato delle traduzioni introdotti dalle nuove tecnologie, ha presieduto il panel conclusivo della prima giornata con alcuni degli speaker e con la partecipazione di Paloma Valenciano di Traducciones Políglota.

Il secondo giorno i partecipanti hanno potuto scegliere fra quattro diversi laboratori pratici, tutti ampiamente frequentati: post-editing della traduzione automatica (tenuto da Diego Cresceri di Creative Words); SDL Trados Studio, ad oggi il principale strumento di traduzione assistita presente sul mercato; terminologia e composizione di glossari (a cura di Claudia Lecci, docente dell’Università di Bologna); MateCat, il il software di traduzione assistita open source sviluppato congiuntamente da Translated e FBK.

Oltre ai relatori invitati, hanno dato il loro prezioso contributo alla Scuola anche i ricercatori dell’Unità di Machine Translation di FBK, Luisa Bentivogli e Marco Turchi, che hanno tenuto due lezioni introduttive rispettivamente sui più recenti approcci adottati per la creazione di sistemi di traduzione automatica e sulle principali metodologie di valutazione di tali sistemi.

Luisa Bentivogli, organizzatrice della scuola sin dalla sua prima edizione del 2016, è estremamente soddisfatta dell’andamento della scuola: “la Scuola SATT è nata tre anni fa con lo scopo di ridurre la distanza tra i traduttori e il mercato della traduzione, che sfrutta ormai le tecnologie di traduzione più avanzate, e in particolare la traduzione automatica. Nelle sue tre edizioni, la scuola ha registrato una costante crescita nel numero degli iscritti, dimostrando che  stiamo andando nella direzione giusta per raggiungere l’obiettivo.”

Il Responsabile dell’unità di ricerca Machine Translation Marco Turchi conferma la rilevanza dell’iniziativa: “Il successo della scuola e la vivacità e qualità dei dibattiti a cui abbiamo assistito durante i due giorni di scuola dimostrano quanto sia importante che la ricerca di punta sulla traduzione automatica esca dai laboratori di FBK e si incontri con gli attori principali presenti nel mondo della traduzione”.

Non resta quindi che attendere l’edizione 2019, che regalerà ulteriori aggornamenti sull’affascinante mondo della traduzione e del linguaggio.

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Foto di gruppo SATT 2018

 


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