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Etica clinica e nuove tecnologie: le questioni aperte in ambito sanitario

11 Gennaio 2024

Si è svolto il 14 e 15 dicembre 2023 il convegno pubblico per fare il punto su etica clinica e nuove tecnologie. Organizzato da FBK grazie alla collaborazione interdisciplinare fra i centri Digital Health Wellbeing e Scienze Religiose, in collaborazione con Gruppo Interdisciplinare di Bioetica clinica e Consulenza etica in ambito sanitario, Società Italiana di Health Technology Assessment e Pontificia Accademia per la Vita.

L’etica è al centro delle sfide contemporanee, in particolare nel delicato contesto clinico e di cura, e ancora di più alla luce delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. A 10 anni dal “Documento di Trento”, che promuove la consulenza di etica clinica in Italia, la città ha ospitato un evento articolato su due giornate dedicate alla riflessione profonda su questi temi cruciali.

A che punto è la consulenza etica in Italia? Presentando una varietà di esperienze ed approcci ed evidenziando i progressi e le sfide incontrate nel campo dell’etica clinica nel Paese, gli esperti hanno condiviso le loro conoscenze e le migliori pratiche, promuovendo una discussione costruttiva. Una sessione del convegno è stata dedicata al dialogo tra la consulenza etica e le nuove tecnologie, mettendo in luce come l’innovazione tecnologica stia ridefinendo il panorama dell’assistenza sanitaria e sollevando importanti questioni etiche. Sono stati esplorati i dilemmi legati all’uso dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie avanzate in ambito medico.

Nella prima giornata sono state condivise le pratiche in ambito clinico, in particolare con riferimento al servizio di consulenza etica, ed è stata sottolineata, oltre all’importanza dell’etica, la necessaria multi-professionalità dentro i comitati etici, che permette di affrontare le distanze e le divergenze nelle visioni morali, di mettere a confronto approcci e competenze diversi rispetto ai casi discussi e di gestire la complessità delle aspettative dei familiari. L’incertezza è un tratto che denota la dimensione etica/morale.

Lucia Galvagni ha chiarito che l’etica svolge qui tre funzioni principali: di mediazione, dal momento che facilita il confronto e il dialogo; di interpretazione dei valori, dei principi e degli interessi in gioco; di riflessione sulle finalità, le priorità e gli obiettivi della medicina e della sanità. L’etica clinica cerca di rendere esplicite le premesse implicite, accompagna storie complesse, identifica le questioni e analizza le dinamiche di una situazione, guida dall’incertezza a un processo decisionale, procedendo caso per caso, porta il contributo etico in medicina su un piano di prassi, aiuta a dare forma alle decisioni tenendo conto anche delle componenti giuridiche e deontologiche.

Nella seconda giornata l’attenzione si è spostata sul contributo della bioetica nello sviluppo di nuove soluzioni di salute digitale basate su intelligenza artificiale. Su questi aspetti, da vari punti di vista sono intervenuti Mauro Dragoni, Oscar Mayora e Monica Consolandi. Quest’ultima ha scandito i tre focus di un processo collaborativo in ambito sanitario: il bisogno, relativo a cosa è necessario; la possibilità, incentrata su cosa si può fare; l’etica, ossia cosa è ammissibile. La ricercatrice ha sottolineato l’importanza di ricucire la distanza fra soft e hard sciences indicando nel termine “trustworthy” la parola chiave: le nuove tecnologie devono essere robuste ed eticamente accettabili.

Per questa ragione l’AI ACT europeo classifica le tecnologie in base al rischio e sancisce che l’utente non possa essere manipolato. Emerge un nuovo paradigma: ETHICS BY DESIGN, un processo che coinvolge protagonisti e professionisti della salute, della tecnica e dell’etica.

L’etica clinica, è bene ricordarlo, ha un impatto anche sulle scelte di natura economica che la governance dei sistemi sanitari è chiamata a compiere, interpretando secondo equità di caso in caso e potendo fare la differenza sulle opportunità di cura o sull’accompagnamento dei pazienti più delicati.

Infine, l’evento è stato l’occasione per presentare e discutere la “Carta di Trento sull’Health Technology Assessment”, un documento chiave che affronta le sfide etiche legate alla valutazione delle tecnologie sanitarie. Questa carta rappresenta uno sforzo per fornire orientamenti etici fondamentali nel contesto delle nuove tecnologie mediche.

Il commento di Giandomenico Nollo, presidente Sihta: “L’evoluzione dirompente delle tecnologie e il loro potenziale nella produzione di salute, pone oggi una non banale domanda di aggiornamento dei metodi della HTA. Ci troviamo, e ci troveremo sempre più spesso a dover valutare il valore di tecnologie con implicazioni etiche sempre più rilevanti. Si pensi alla pervasività delle tecnologie di remote sensing, all’editing genetico, all’intelligenza artificiale. Le stesse tecnologie sono inoltre caratterizzate da una velocità di evoluzione senza precedenti e da una miriade di potenziali applicazioni. Così, ci dobbiamo dotare di metodi di valutazione dinamici, superando l’approccio statico ex post, sviluppato per le tecnologie più tradizionali, ma allo stesso tempo, dobbiamo rivalutare ruolo e metodi di valutazione degli aspetti etici che queste tecnologie sollevano. Una sfida ulteriore che l’HTA deve essere pronta a raccogliere proprio nel momento in cui regolamenti europei e nazionali le assegnano un ruolo cardine nei processi di governo clinico”.


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