Realtà aumentata al Museo degli Alpini
Grazie alle tecnologie messe a punto dai ricercatori FBK sono visibili al pubblico i modelli 3D di alcuni ritrovamenti archeologici sul Doss Trento
I modelli tridimensionali di quattro sepolture longobarde – ritenute tra le più importanti da un punto di vista archeologico – sono ora fruibili al pubblico presso il Museo Nazionale Storico degli Alpini sul Doss Trento.
Grazie a una soluzione di realtà aumentata sviluppata dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler, i visitatori potranno utilizzare dei codici QR installati al Museo e interagire tramite uno smartphone con le ricostruzioni 3D per esplorare virtualmente i reperti nel modo in cui erano stati ritrovati dagli archeologi.
La necropoli di epoca longobarda, con tredici sepolture ricche di prestigiosi corredi, era emersa durante i recenti lavori di ampliamento del Museo. La relativa indagine archeologica – coordinata dall’Ufficio Beni Archeologici della Soprintendenza Provinciale per i Beni culturali ed effettuata sul sito da Cora Società Archeologica – si era avvalsa del lavoro di documentazione fotogrammetrica realizzata dall’unità 3DOM della Fondazione Bruno Kessler, guidata da Fabio Remondino.
“Il progetto”, spiega Remondino “è parte delle attività di ricerca condotte dall’unità 3DOM della FBK dedicate allo sviluppo di soluzioni innovative per la valorizzazione, la conoscenza e la promozione del patrimonio culturale”.
“Le tecniche di rilievo 3D e di fruizione virtuale”, spiega Elisa Farella, ricercatrice FBK presso l’unità di ricerca 3DOM, “hanno ormai rivoluzionato la documentazione archeologica. Le repliche digitali sono un incredibile archivio di informazioni per scavi e ritrovamenti, utili ai numerosi operatori coinvolti nello studio e nella gestione del patrimonio archeologico. Lo sviluppo di applicazioni di realtà aumentata in questi contesti può favorire una più ampia accessibilità alla storia e alle sue tracce, con una comunicazione rapida e visuale per tutte le generazioni”.
“Soluzioni di realtà aumentata”, aggiunge Simone Rigon, tecnologo FBK presso l’unità di ricerca 3DOM, “sono state sviluppate anche in progetti finanziati dalla Fondazione Caritro come JUDIT, per valorizzare le Palafitte di Fiavé e le Palafitte del lago di Ledro, e TOTEM per la valorizzazione e fruizione aumentata di foto storiche, nonché per accedere virtualmente alla Tridentum sotterranea nel centro Storico di Trento”.
Il Museo Nazionale Storico degli Alpini, diretto da Giulio Lepore, presenta anche altre installazioni multimediali con le quali approfondire le diverse tematiche proposte.
Alla realizzazione dell’attuale progetto di realtà aumentata e fruizione di contenuti 3D storici tramite smartphone hanno partecipato il Museo Nazionale Storico degli Alpini di Trento, l’Unità 3D Optical Metrology (3DOM) della Fondazione Bruno Kessler, la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento (Ufficio Beni Archeologici) e Cora Società Archeologica.
Alcuni esempi delle attività di 3DOM sono visibili qui: https://3dom.fbk.eu/projects/on-going/vrar-cultural-heritage.
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