For a Human-Centered AI

Trento tre volte OPEN

12 Giugno 2024

Cosa si intende con intelligenza artificiale aperta? L'apertura dell'IA non ha solo a che fare con la disponibilità dei software, ma anche con questioni fondamentali come la trasparenza, la riusabilità e la sostenibilità dei sistemi, nel rispetto dei vincoli etici essenziali imposti dalle norme.

Si è appena concluso il primo Trento Open Festival. Per tre giorni, dal 6 all’8 giugno 2024 presso la School of Innovation dell’Università di Trento, si è tenuta la prima edizione del TRENTO OPEN FESTIVAL – Libertà di innovare. L’evento, che si inserisce nell’ambito del progetto europeo ZOOOM con focus le tre O di Open Data, Open Hardware e Open (source) Software e le opportunità di innovazione che esse abilitano, ha offerto varie opportunità di approfondimento, coinvolgendo esperte/i del settore e ospitando attività per le imprese, la PA e il mondo della ricerca oltre che laboratori divulgativi per bambine/i e ragazze/i.

Il festival è stato promosso da Fondazione Bruno Kessler, con Maurizio Napolitano nel comitato organizzatore, insieme a Università di TrentoHIT Fondazione Ampioraggio. L’offerta culturale è stata arricchita inoltre grazie alla collaborazione di un’ampia rete territoriale di associazioni: Speck&Tech, CoderDolomiti, FabLab Unitrento, Minds Hub e Verona FabLab. Sponsor dell’iniziativa: PagoPA.

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Fra i protagonisti della manifestazione, giovedì 6 giugno – serata inaugurale a cura di Speck&Tech – sono intervenuti Andrea Borruso (Presidente, OnData) e Marina Latini (Software Release Engineer, SUSE). Il primo, a proposito di dati aperti, ha centrato la sua presentazione sulla cultura del diritto: chiedere l’accesso a informazioni in possesso della PA è un esercizio quotidiano di cittadinanza attiva per far sì che le norme, esistenti sia in Italia che in Europa, vengano applicate efficacemente, a vantaggio della collettività. La seconda, a proposito di software aperti, ha descritto l’importanza degli standard di interoperabilità, una sfida che intreccia aspetti organizzativi, sintattici e semantici oltre che tecnici.

Venerdì 7 sono stati tre gli appuntamenti in evidenza.

Maria Morena Ragone Regione Puglia

Maria Morena Ragone, a partire dal caso di studio della Regione Puglia, ha descritto il ruolo del Responsabile per la Transizione Digitale, una sorta di supereroe dell’innovazione nella PA. Digitalizzare la PA ha a che fare con istanze complesse come la cybersecurity, la data governance e la gestione documentale, cuore dell’infrastruttura, si pensi ad esempio al monitoraggio del PNRR e dei relativi contratti. Una figura professionale che fa rete e attraverso percorsi condivisi favorisce l’adozione di metodi, modelli e strumenti utili per implementare gradualmente approcci e soluzioni open, come la piattaforma Puglia Partecipa, il sistema di gestione documentale Kosmos e il nuovo centro di competenza regionale sull’AI.

Alessandra Poggiani CINECA

 

Alessandra Poggiani ha descritto il ruolo di CINECA, infrastruttura di supercalcolo pubblica e potente, con una storia lunga oltre 50 anni. Pochi giorni fa è stato presentato ITALIA, un LLM (Large Language Model) italiano, realizzato in collaborazione con iGenius. Ogni IA generativa deriva da una specifica cultura che la esprime.  Servono milioni di testi e immagini in lingua per addestrare un modello. Poiché la diversità è ricchezza, un LLM nazionale diventa un tassello importante per la sovranità digitale. Per compiere questa impresa servono umanisti oltre che esperti nelle scienze dure. Rompere i silos disciplinari è fondamentale per generare opportunità col supercalcolo, e questo vale per tutti i settori economici. L’apertura è fondamentale per due motivi. In primo luogo per poter permettere l’accesso ai servizi disponibili presso il Tecnopolo di Bologna che altrimenti sarebbe proibitivo per le dimensioni e i costi che comporta, non solo in termini economici ma anche d’impatto energetico. In secondo luogo perché i benefici prodotti sono a vantaggio di tutta la società, ogni risultato conseguito viene condiviso tempestivamente con PA, comunità scientifica e tessuto produttivo/industriale. Un esempio di applicazione sono i gemelli digitali. Nel piccolo, come per il Comune di Bologna, e in grande, come il modello planetario costruito in collaborazione con ESA, l’agenzia spaziale europea.

Uljan Sharka iGenius

Uljan Sharka ha parlato del percorso di iGenius e della visione di fondo dell’impresa: costruire un’IA centrata sulle persone, mirando a chiudere il divario di competenze tra dati e utenti. Sostenitore del Made in Italy come vantaggio competitivo, predice la leadership naturale di Italia ed Europa nei prossimi 20 anni, un’opportunità epocale, a patto di inserirsi in un contesto di bisogno crescente di tecnologia, che non può essere centralizzata, e di farlo con il proprio DNA, ossia senza inseguire modelli esteri basati sull’inglese. È così che, in collaborazione con CINECA, è nato Modello ITALIA, con mille miliardi di parole e 9 miliardi di parametri. Rilasciato con licenza MIT, garanzia di trasparenza, risponde a un approccio open source, non solo una scelta ma anche un fattore abilitante. Se la domanda di fondo è: “come i modelli impattano la lingua e la cultura?”, la risposta è nel rinascimento digitale, un’opportunità strategica anche per fare emergere la via italiana all’IA.

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Sabato 8 mattina Stefano Pampaloni (CEO, Seacom srl) ha discusso del nesso fra open source e AI, soffermandosi in particolare sulla necessità di integrare l’ecosistema dell’open innovation e commentando il Cyber Resilience Act, normativa dell’Unione Europea che stabilisce requisiti orizzontali di sicurezza informatica per i prodotti con elementi digitali, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza, gestire le vulnerabilità e garantire trasparenza e conformità per proteggere consumatori e imprese dalle minacce informatiche.

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Nel pomeriggio, per chiudere con uno sguardo rivolto al futuro, si sono tenuti i laboratori di coding e thinkering promossi dall’associazione CoderDolomiti, FabLab UniTrento, FabLab Verona e MindsHub “open dojo” per la fascia di età 7-17 anni: per costruire un videogioco con Scratch, controllare robot, suonare su una batteria di frutta col Makey-Makey, sperimentare le schede elettroniche micro, creare un motore elettrico, pubblicare un sito web e modellare oggetti virtuali disegnando in 3D.

I temi trattati hanno attratto un pubblico eterogeneo, in gran parte giovane, con oltre 100 partecipanti al giorno.

Nel suo intervento, Paolo Traverso (FBK) ha parlato dei numerosi vantaggi che l’IA generativa sta dimostrando di offrire, portando due esempi emblematici all’attenzione del pubblico: l’opportunità di mettere a fattor comune i dati sanitari delle istituzioni sanitarie a favore dei cittadini per aiutare i medici nella ricerca e nelle diagnosi, dando speranza alla lotta contro le malattie, ad esempio le malattie  rare, per le quali ci sono pochi fondi a disposizione per la prevenzione; la possibilità di ottimizzare l’impiego dell’acqua in agricoltura: grazie al progetto IRRITRE in Trentino si potrà risparmiare il 70% delle risorse idriche per l’irrigazione dei campi. A fianco dei vantaggi, i sistemi di AI mostrano anche dei limiti di sostenibilità: economica, ambientale e sociale. In questo senso, l’approccio Open può rappresentare una risposta, un modo per preservare i vantaggi, risolvendo i problemi di sostenibilità. La tecnologia non si può e non si deve arrestare, ma è importante che le nuove soluzioni siano accessibili anche per il tessuto produttivo italiano, caratterizzato da aziende di piccola e media dimensione. L’LLM realizzato da iGenius è assai promettente perché grazie a un paradigma di IA aperta è in grado di abilitare un ampio mercato ad alto valore aggiunto.


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