For a Human-Centered AI

A scuola di intelligenza artificiale

28 Maggio 2025

Con l’evento “Intelligenza Artificiale al Martini: materiali didattici in azione” si conclude il progetto New Generation AI che pone le basi per costruire una comunità di pratiche educative coi docenti di scuola secondaria di secondo grado coinvolti. Per un’educazione al rapporto critico e consapevole con le nuove tecnologie.

Sabato 24 maggio 2025 l’Istituto Martini di Mezzolombardo ha ospitato una giornata di confronto e approfondimento sull’intelligenza artificiale, con laboratori didattici, interventi di esperti ed esempi di utilizzo in contesti reali. 

L’evento è stato la tappa conclusiva del progetto New Generation AI, un percorso biennale che ha visto la scuola collaborare con FBK e l’Istituto Artigianelli di Trento – realizzato con il contributo della Fondazione CARITRO (Bando “formazione docenti” 2023). 

“Questo progetto – commenta la dirigente scolastica Valentina Zanolla – nasce dall’esigenza di rispondere a una richiesta di formazione interdisciplinare sul tema dell’AI per portare all’interno delle classi competenze didattiche nuove. L’idea ci è venuta grazie a precedenti collaborazioni con FBK e in particolare il progetto SHIFT, e – più semplicemente – dal desiderio di introdurre nel nostro Istituto una proposta seria e solida sull’AI. Ecco quindi che abbiamo messo in rete energie e risorse umane ed è così nato il progetto “New Generation AI”. L’obiettivo dei docenti era molto chiaro: creare collaborazioni generative tra le varie discipline e mettere a terra in maniera molto concreta i saperi creando unità didattiche spendibili in classe. Il risultato ha portato alla realizzazione di percorsi molto interessanti per i ragazzi, che hanno imparato a capire la macchina e insieme a entrare dentro i processi decisionali che comporta.”

Il progetto ha avuto come finalità quella di far acquisire e approfondire ai docenti le competenze specifiche nei campi dell’IA e della Data Science, con l’obiettivo di innovare la didattica, in una prospettiva a medio e lungo termine e in un contesto di uso consapevole e inclusivo. 

I numeri registrati sono rilevanti: sono stati coinvolti 46 docenti scolastici e 7 formatori di FBK per un totale 630 ore di formazione; sono state progettate 10 Unità di Apprendimento provate in almeno 16 classi; al workshop hanno partecipato 71 docenti e 4 dirigenti provenienti da 32 istituti trentini e da un istituto trevigiano.

In avvio di giornata, dopo i saluti istituzionali, è stato trasmesso un videomessaggio registrato della Vicepresidente della Camera dei Deputati, On. Anna Ascani, a testimonianza della massima attenzione delle istituzioni nei confronti della progettualità. 

Nella mattinata, in sessioni parallele, si sono svolte cinque attività laboratoriali condotte dagli studenti e dalle studentesse dell’Istituto, ciascuna delle quali dedicata a un tema diverso, attraverso le quali sono state condivise, sperimentate e discusse alcune delle UdA prodotte:

  1. Come l’IA influenza l’economia: il caso di Spotify
  2. Valutiamo l’IA giocando!  
  3. Decisioni politiche con l’IA, un’applicazione tra chimica, fisica e matematica
  4. Inglese & IA: verso un Insegnamento interattivo e personalizzato
  5. Dalla Grecia antica all’IA, un’applicazione tra storia e geografia

Esempio di attività hands-on

Attraverso un lavoro di gruppo, i docenti sono stati coinvolti in attività pratiche per discutere insieme ed entrare progressivamente dentro le logiche in atto nel funzionamento degli algoritmi alla base dell’IA che adoperiamo. Ad esempio, nel caso relativo a Spotify, si è passati dalla descrizione di B.A.R.T., l’algoritmo di machine learning (apprendimento automatico) che calcola il punteggio per un brano mappandone numerosi parametri, fra cui energia e danzabilità, in base a una classificazione KNN (k-nearest neighbors – che aiuta a identificare i comportamenti simili per affinare i suggerimenti), all’analisi dei costi (royalties, algoritmi stessi, gestione dello streaming) e dei ricavi (pubblicità e abbonamenti) che caratterizzano il servizio. In questo modo, si è ricostruito il modello di business e “come e quanto guadagna il colosso digitale”. Sviluppato da Spotify una dozzina di anni fa, B.A.R.T. è composto da tre fattori principali (bitrate, ascolto passato e riproduzione casuale) ed è il suo impiego che spiega il successo della piattaforma. Le discipline interessate nello sviluppo di questa specifica UdA sono state: economia aziendale, marketing e informatica. 

Modus operandi

In generale, il formato delle attività didattiche innovative ricavate non punta all’effetto wow ma ha l’obiettivo concreto di comprendere e applicare nella quotidianità dei gruppi classe le metodologie didattiche individuate. I docenti Maria Giovanna Franch, Stefano Bacchi e Giulia  Garegnani, che hanno progettato e sviluppato l’iniziativa in stretta collaborazione con FBK, hanno seguito questi due anni di formazione e realizzazione, coinvolgendo colleghi e studenti, coinvolgendo colleghi e studenti e portando in tutto l’Istituto sensibilità e curiosità verso questo tema. Nel pomeriggio, in sessione plenaria, sono stati proposti tre focus verticali sugli ambiti ambientale, energetico e automotive, con altrettanti ospiti – relatori:     

  •       IA e ambiente: dati e algoritmi per la sostenibilità – con Luca Coviello di Enogis, “il software per la gestione digitale del vigneto”;
  •       IA e fotovoltaico: l’energia dell’innovazione – con David Moser, Managing Director Becquerel Institute Italia (Advanced Intelligence & Research on Solar Photovoltaics);
  •       L’IA al volante: la tecnologia di guida autonoma Waymo Driver, con Davide Crespi (Technical Program Manager at Waymo). 

I tre interventi hanno stimolato la discussione attorno a esempi di applicazione dell’AI nei vari ambiti e mostrato un Agente IA all’opera, capace di adattare il linguaggio all’utente, e non viceversa. La combinazione di modelli descrittivi, predittivi, generativi e decisionali prospetta un futuro assai prossimo di team ibridi AI-umani. Cambiamenti profondi e su larga scala che stanno avendo un impatto enorme sulla trasformazione delle attività lavorative, accelerando l’automazione e aumentando la produttività. Un’innovazione dirompente cui si accompagna la necessità di porre limiti, ad esempio a partire dai rischi connessi come prescrive l’AI ACT europeo, dove la parte umana conservi a seconda del contesto l’ultima parola nelle decisioni finali (human in the loop). 

Un’alleanza territoriale 

Questo percorso entra in dialogo con il Gruppo di lavoro sul “Piano digitale della scuola trentina” (Delibera n. 676 del 16/05/2025) in ambito didattico-educativo, costituito da IPRASE, UNITN, FBK, Università di Bologna e una rappresentanza di docenti e dirigenti scolastici, e andrà a far parte delle esperienze virtuose e del patrimonio di progettualità analizzate dal gruppo di lavoro stesso.”

In FBK, oltre all’Unità Scholars e PhD Program, sono coinvolti Paolo Traverso (Direttore Pianificazione Strategica e leader di ricerca in ambito AI) e la Prof. Michela Milano, che dirige il Centro Digital Society (DIGIS). 

“Il nostro impegno pluriennale per le nuove generazioni – commenta Claudia Dolci, Responsabile dell’Unità Scholars and PhD Program – si concretizza nel dialogo costante con scuole e docenti, essenziale per un’educazione consapevole all’uso delle tecnologie e, in particolare, dell’IA. Desideriamo creare insieme una cultura che ci aiuti a distinguere il “poter fare” dal “dover fare”, analizzando potenzialità e implicazioni etiche ed educative. Questo progetto è stata un’esperienza significativa, dove l’impegno dei e delle docenti, sia nelle fasi di formazione che di sperimentazione in aula, ha dimostrato una straordinaria volontà di condivisione e dialogo interdisciplinare, elementi fondamentali per iniziare a portare un vero cambiamento nella scuola.”

Follow up

I materiali prodotti, ossia le UdA, saranno condivise con tutti i docenti che hanno preso parte al percorso biennale, docenti che vengono invitati fornire ulteriori riscontri relativi al loro utilizzo in classe e agli eventuali adattamenti che ciascuno/a di esse/i apporta. In questo modo si configura una costruzione progressiva di una comunità di pratica collaborativa che evolve nell’esperienza di confronto con i gruppi classe. To be continued… 


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